Per i coltivatori di mele della vallate trentine e per i loro rappresentanti la sostenibilità delle produzioni è diventato un impegno sempre più importante. Dal 5 al 7 novembre si è tenuto a Lima, il summit internazionale di Global GAP, un’occasione di confronto sui temi della sicurezza alimentare e della sostenibilità per oltre 400 professionisti del settore agricolo.
All’evento, tenutosi per la prima volta in America Latina, ha partecipato anche una delegazione italiana, composta da Alessandro Dalpiaz (nella foto), direttore di Assomela e membro del board di Global GAP, da Federico Passarelli, di CSO Italy e rappresentante del tavolo nazionale di lavoro (NTWG), e Giulia Montanaro, in rappresentanza del settore melicolo italiano e dell’Associazione Nazionale Le Donne dell’Ortofrutta.
Il congresso, strutturato in numerose sessioni ognuna delle quali con focus specifici, ha permesso di trattare numerosi argomenti caratteristici dello standard di certificazione, tra cui l’utilizzo dei fitofarmaci, la produzione integrata, il monitoraggio dei residui, la sostenibilità ambientale e sociale delle produzioni, la sinergia tra diversi sistemi di certificazioni. Il tema della semplificazione è stato l’argomento chiave della sessione plenaria della seconda giornata in cui è intervenuto Alessandro Dalpiaz.
Il summit è stato preceduto da una riunione del board, che ha definito e condiviso i presupposti di un nuovo progetto sul monitoraggio dei residui finalizzato ad aumentare i parametri di sicurezza dell’ortofrutta, ma ha anche confermato un clima di positivo confronto tra produzione e retailer che potrà favorire ulteriori semplificazioni dei disciplinari e degli obblighi per le aziende oltre ad aprire nuove prospettive di sviluppo per lo standard Global GAP.
Giulia Montanaro ha moderato il panel Women Leadership in Agriculture, descrivendo la innovativa esperienza italiana della Associazione Nazionale Donne dell’Ortofrutta.