Con 195 voti favorevoli e 4 astenuti, il Disegno di legge per la tutela e lo sviluppo del biologico è stato approvato dal Senato. L’Italia ha finalmente una Legge sul Bio. “Un cambio di passo epocale per tutta la filiera. Una norma attesa da anni dal settore che va a rafforzare un brand, quello del Made in Italy, sempre più richiesto e in forte espansione, non solo in Europa ma in tutto il mondo. Un disegno di legge che coniuga la nostra concezione di transizione ecologica e quella di salute, che parte dai nostri campi e che arriva sulle nostre tavole”, come detto in una nota istituzionale del gruppo del M5S al Senato.
Infatti, dopo 13 anni di attesa e un lungo iter in Parlamento durato oltre due anni, da oggi l’Italia ha finalmente una legge sul Bio.
Entusiasta il sottosegretario al MIPAAF, Francesco Battistoni: ”Oggi è una giornata storica. Dopo anni di attesa il nostro Paese ha la sua legge sul biologico. Con 195 voti il Senato ha licenziato il testo che, una volta pubblicato in Gazzetta ufficiale, renderà l’Italia del bio ancora più competitiva sul mercato nazionale ed internazionale”.
Commenta così il deputato Pasquale Maglione, esponente cinque stelle in Commissione Agricoltura: “Esprimo la massima soddisfazione per una norma che vede finalmente la luce. Le oltre 80mila imprese certificate biologiche, che fanno dell’Italia un Paese leader in Europa nel comparto con 2 milioni di ettari coltivati, avranno ora un adeguato supporto. Diamo così al settore gli strumenti necessari per rendere più efficienti i notevoli investimenti che sempre più imprenditori stanno facendo nel bio, migliorando l’impatto sull’ambiente delle produzioni agricole”.
“Un doveroso ringraziamento – prosegue Maglione – va al ministro per i rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, e a tutti i gruppi politici di Camera e Senato per avere mantenuto fede a un accordo di cui mi ero fatto garante, in qualità di relatore del provvedimento durante la terza lettura del testo a Montecitorio. Un’intesa che, come il voto di oggi dimostra, è stata funzionale all’ottenimento dell’approvazione definitiva della legge”.
Tra le novità previste dalla normativa ci sono l’istituzione di un tavolo tecnico per la produzione biologica, l’introduzione del marchio bio italiano, la revisione dei controlli, la predisposizione di un piano d’azione nazionale per la produzione biologica con cadenza triennale e un piano nazionale per le sementi biologiche. Viene poi introdotto un fondo per lo sviluppo della produzione biologica e prevista la scrittura di alcune norme riguardanti la formazione professionale degli operatori del settore e i distretti biologici.
Una serie si provvedimenti volti a dare maggiore tutela ai consumatori e agli imprenditori, una serie di provvedimenti che Maglione definisce “in linea con le strategie comunitarie emanate nell’ambito del Green Deal, ma anche della Politica Agricola Comune (PAC) e del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), nell’ambito dei quali abbiamo stanziato 300 milioni di euro dedicati ai contratti di filiera e di distretto biologici”.
Come confermato da Maglione, dunque, il voto di oggi al Senato, dove il testo è giunto in quarta lettura, è frutto dell’accordo trovato tra le parti alla Camera, con l’introduzione di due emendamenti volti a negare l’equiparazione del metodo biodinamico al biologico (vedi news).
A tal proposito è stato presentato a prima firma della senatrice a vita Elena Cattaneo (vedi news ) un ordine del giorno trasversale che impegna l’Esecutivo a sostenere interventi legislativi per eliminare i riferimenti ancora presenti alla agricoltura biodinamica negli articoli 5 e 8 del provvedimento.
La Redazione