Il presidente della direzione generale di Coop Philipp Wyss ha risposto con fermezza alle critiche riguardanti presunti margini eccessivi sui prodotti biologici. In un’intervista pubblicata dall’Aargauer Zeitung, il dirigente ha dichiarato senza mezzi termini: “Non è affatto vero!”.
Le accuse arrivano dal Sorvegliante dei prezzi, Stefan Meierhans, che ha sollevato dubbi sulla politica di prezzi di Coop Svizzera per i prodotti bio. Tuttavia, il CEO ribatte con decisione che la realtà è diversa e che Coop ha fornito spiegazioni trasparenti in merito. Il margine lordo, su cui si concentra la critica, non è indicativo del reale margine netto, il quale dimostra che i prodotti bio non generano profitti superiori rispetto a quelli convenzionali.
Concorrenza e posizione dominante: il parere di Coop Svizzera
I giornalisti hanno inoltre citato un recente rapporto della Commissione federale della concorrenza (Comco), che evidenzia una possibile posizione dominante di Coop Svizzera sul mercato e persino segnali di un abuso di potere. Il CEO respinge con forza queste affermazioni, sostenendo che la concorrenza nel commercio al dettaglio non è mai stata così intensa come oggi. I discount tedeschi sono ormai ben radicati sul mercato e il fenomeno del turismo dello shopping continua a crescere, rendendo il contesto ancora più competitivo.
Temu e le piattaforme cinesi: una concorrenza sleale?
Un altro tema caldo affrontato dal numero uno di Coop Svizzera riguarda l’ascesa di Temu e di altre piattaforme cinesi, che stanno esercitando una pressione crescente sui rivenditori svizzeri. Secondo il CEO, è fondamentale che questi operatori rispettino le stesse normative applicate ai commercianti svizzeri, tra cui la corretta dichiarazione dell’IVA, il rispetto degli standard di sicurezza dei prodotti e il pagamento di una tassa per lo smaltimento. Attualmente, queste regole non vengono applicate alle piattaforme cinesi, creando una disparità nel mercato.
Il dirigente evidenzia la necessità di un intervento normativo per garantire condizioni di concorrenza eque, sottolineando che sono già in corso iniziative politiche, sia in Svizzera che a livello europeo, per affrontare questa disparità.
La Redazione