Il biologico riparte dalla produzione: aggregazione di filiera, innovazione e distintività tra le strategie per un nuovo protagonismo

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Si è svolto venerdì 21 febbraio il primo appuntamento del ciclo di incontri “Come il bio può tornare protagonista”, organizzato da GreenPlanet in collaborazione con Omnibus Comunicazione, con il supporto del Consorzio Il Biologico. Un evento online che ha visto la partecipazione di alcuni tra i principali attori del settore, chiamati ad affrontare il tema della produzione e delle più attuali sfide del comparto.

Moderato da Chiara Brandi, coordinatrice di GreenPlanet, l’incontro ha aperto con una riflessione sulla situazione del mercato bio, tra segnali di ottimismo e difficoltà ancora presenti. Come sottolineato, il settore mostra una ritrovata energia a livello europeo, ma permangono criticità legate alla burocrazia, alla concorrenza di prodotti sostenibili ma non certificati, ai costi elevati che gravano sui produttori.

Produzione bio: un settore tra crisi e opportunità

Roberto Giadone, presidente di Natura Iblea SRL, ha evidenziato come la produzione biologica si trovi a fronteggiare sfide senza precedenti, in particolare a causa della crisi climatica e delle difficoltà di approvvigionamento. “L’ottimizzazione dei costi e delle rese in campo è ormai l’unica possibilità. L’ambiente ha bisogno del bio, ma i conti devono tornare”, ha affermato Giadone, evidenziando il problema dell’aumento esponenziale dei costi di irrigazione, delle difficoltà nel garantire una produzione costante e dei rapporti di squilibrio con la GDO.

Francesco Torriani, presidente del settore bio di Confcooperative, ha parlato di un nuovo protagonismo per i produttori, che devono puntare sull’aggregazione in grado di qualificare l’offerta, sulla capacità di spostare l’attenzione sulla trasformazione e commercializzazione della produzione primaria e infine, ma non per importanza, sull’innovazione e sulla digitalizzazione per restare competitivi. “Dobbiamo tenere assieme la sfida della produttività con la distintività dell’agricoltura biologica.  E per farlo è fondamentale investire in ricerca e innovazione. La cooperazione agroalimentare dovrà svolgere un ruolo strategico del promuovere filiere in grado di favorire il raggiungimento di questi obiettivi decisivi per il futuro dell’agricoltura biologica” ha spiegato Torriani.

Dal punto di vista della filiera avicola biologica, Massimo Fileni, vicepresidente di Fileni Alimentare SPA, ha posto l’accento sulla necessità di una comunicazione più efficace sul valore del bio. “Il biologico non è solo una certificazione, ma un metodo produttivo che ha un impatto positivo su ambiente, territorio e benessere animale”, ha dichiarato Fileni, sottolineando  il ruolo delle aziende leader del settore quali promotrici di una diffusione sempre più allargata del bio basata su efficienza e innovazione.

Fabrizio Piva, responsabile sviluppo e sostenibilità della Coop. G. Bellini ed editorialista di GreenPlanet, ha invece toccato il tema della regolamentazione e di come la burocrazia rappresenti ancora un ostacolo. “La nostra classe burocratica è la prima a non credere nel bio. Dobbiamo combattere per una produzione più efficiente e per un accesso più equo al biologico”, ha dichiarato Piva, facendo notare anche l’importanza della filiera e della distintività del bio rispetto ad altre certificazioni emergenti.

I prossimi incontri di GreenPlanet

Il webinar di oggi ha segnato il primo passo di un percorso che continuerà per tutto il 2025 con ulteriori appuntamenti dedicati alla distribuzione, al marketing e al contesto normativo del settore biologico. Un ciclo di eventi che si concluderà con un incontro in presenza, in cui si affronteranno le sfide politiche e regolamentari del comparto.

L’obiettivo è quello di dare voce ai protagonisti del bio per un dialogo costruttivo a vantaggio del futuro del settore, promuovendo soluzioni innovative e strategie condivise.

Nell’immagine allegata un momento della diretta.

Notizie da GreenPlanet

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