Il biologico del Lazio dà l’esempio

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‘Il biologico sta oggi fornendo a tutti i livelli una risposta alla crisi, ed il caso Lazio lo dimostra pienamente – spiega Adolfo Renzi, presidente AIAB Lazio -. Un sistema di 3.000 imprese che produce nel rispetto dell’ambiente, impegnato ad innovare le modalità di produzione e di distribuzione del cibo nei nostri territori. Un sistema che viene sempre di più apprezzato dai cittadini del Lazio, la  cui domanda di prodotti biologici cresce in maniera esponenziale. Prodotti biologici e con origine certa sono infatti le esigenze ineludibili di cittadini consumatori sempre più informati ed attenti’.

 

Ed il biologico laziale a queste sollecitazioni risponde in maniera egregia: si moltiplicano i punti vendita aziendali ed in città, i mercati di vendita diretta e i gruppi di acquisto solidale, ma soprattutto cresce una capacità aggregativa delle singole esperienze delle imprese  del biologico che consente di fornire prodotti bio ad una crescente rete di negozi specializzati ed anche alle piattaforme delle mense.

‘Non a caso proprio in questa regione – commenta Andrea Ferrante, presidente nazionale AIAB – si sono sviluppate esperienze di eccellenza che possono fare da modello per altri territori: la Città dell’AltraEconomia di Roma, la rete di fattorie sociali, la rete di gruppi di acquisto e molte altre ancora. Punto centrale del biologico del Lazio, con importanti riflessi su tutto il sistema del biologico nazionale, restano i 150.000 pasti bio distribuiti giornalmente nelle mense scolastiche del Comune di Roma e del Lazio, la cui scelta a favore del biologico, finora confermata nel tempo, ha consentito non solo di movimentare importanti quantità di prodotto, ma soprattutto ha favorito una insostituibile attività di educazione alimentare verso i bambini ed i genitori’.

Nonostante il settore sia vitale, in crescita e abbia grandi potenzialità, non mancano i problemi da affrontare quotidianamente e che riguardano le diverse filiere produttive: zootecnia, ortofrutta, cerealicolo, olivicolo, ciascuna con la sua specificità e ciascuna con le sue emergenze. Prima fra tutte, però, resta una emergenza trasversale che riguarda tutto il settore agricolo indiscriminatamente: il reddito degli agricoltori. A questo tema, che è il motivo principale della chiusura di numerose aziende anche nel territorio del Lazio, il biologico prova a dare risposte concrete, restando l’emergenza numero uno del settore.

Di questo si è discusso oggi, al convegno ‘Il biologico nel Lazio: struttura di produzione, punti di forza e di debolezza’ organizzato dall’AIAB.

 

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