Il bio fa meglio, lo dicono studi italiani

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I risultati degli studi di nove progetti di ricerca finanziati dal Ministero delle politiche agricole mettono in luce che il cibo biologico è più salutare del convenzionale sotto diversi aspetti. Alcuni risultati: i pomodori biologici freschi e trasformati, rispetto a quelli convenzionali, sono più ricchi di antiossidanti e polifenoli, i micronutrienti di cui è stato ampiamente provato il legame con la prevenzione del cancro, delle malattie cardiovascolari e cronico-degenerative in genere, facendoci vivere più sani e più a lungo (studio Biopomnutri); i cereali biologici non contengono più micotossine di quelli convenzionali e pur non avvalendosi di fungicidi (meglio noti come anticrittogamici), sono meno esposti a contaminazioni fungine, grazie al ricorso alle buone pratiche agronomiche, in particolare alla rotazione colturale (studio Psnb-Cer).

I nove progetti di ricerca finanziati dal Ministero hanno coinvolto il Cnr e il Cra e alcune importanti università italiane. Oltre alla garanzia di maggiore sostenibilità ambientale ed economica l’agricoltura biologica ci offre prodotti che hanno un occhio di riguardo alla nostra salute e al nostro benessere.

Questo il commento di Paolo Carnemolla, presidente di FederBio: ‘Apprezziamo molto l’impegno da parte del Ministero per la tutela e la crescita del biologico, che passa sicuramente da progetti di ricerca e di approfondimento anche su tematiche molto importanti come quella della salute.

Biologico significa non usare Ogm, evitare fertilizzanti e diserbanti chimici di sintesi, insetticidi e anticrittogamici; adottare la rotazione delle colture e la salvaguardia dell’ambiente circostante per far prosperare la fauna utile; allevare animali con alimentazione da pascolo e foraggi biologici e senza uso preventivo di antibiotici. Nella fase di trasformazione dei prodotti significa evitare coloranti, conservanti e altri additivi, con evidenti effetti positivi sul benessere dei consumatori’.

‘L’auspicio della Federazione – conclude Carnemolla – è che da un lato prosegua il sostegno alla ricerca e dall’altro che i suoi risultati godano della massima diffusione, per informare correttamente i consumatori e gli operatori della sanità sui benefici di un’alimentazione che si basi sui prodotti biologici confermati dagli scienziati italiani. La divulgazione deve riguardare anche gli agricoltori, considerato il rilievo delle evoluzioni tecniche testate, e i politici, che devono investire in una politica agricola che coniughi sicurezza alimentare, qualità nutrizionale e sviluppo di un’economia sempre più verde e sostenibile’.

 

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