Il Ministero dell’Agricoltura rende noto che, in vista delle festività pasquali, sono stati intensificati su tutto il territorio i controlli sulle produzioni agro-alimentari. Verifiche ispettive dei NAC hanno riguardato in questi giorni 165 aziende ed attività commerciali. Sono state 20.500 le etichette irregolari ritirate dal mercato che hanno riguardato prodotti e ingredienti non corrispondenti alle etichette, con indebite evocazioni ad esempio del ‘Pistacchio di Bronte Dop’, del ‘Sale marino di Trapani Igp’, del ‘Grana Padano Dop’, del ‘Parmigiano Reggiano Dop’, del ‘Prosciutto Toscano Dop’, del ‘Pecorino Romano Dop’ e della ‘Mozzarella di bufala campana Dop’.
L’attenzione dei carabinieri delle politiche agricole è stata puntata sulla tracciabilità e sull’etichettatura dei prodotti agroalimentari tradizionalmente presenti sulla tavola degli italiani in questo periodo. I Nac, che hanno operato in stretta collaborazione con l’Ispettorato centrale per la tutela qualità e la repressione frodi del ministero e con la rete degli Organismi di vigilanza dei principali Consorzi di Tutela, hanno verificato le norme sulla comunicazione commerciale ingannevole, in attuazione della normativa europea che vieta l’evocazione di marchi di qualità DOP e l’utilizzo di indicazioni fuorvianti, specie con riferimento a contenuti nutrizionali inappropriati o a denominazioni e indicazioni non corrispondenti ai luoghi di origine, agli ingredienti, alla scadenza e ai disciplinari di produzione.
Nei primi mesi del 2014 sono stati operati sequestri su quasi 22 mila kg di prodotti alimentari irregolari, e su 219.300 etichette/packaging irregolari.
Ecco il vademecum dei Nac per una Pasqua sicura.
– Non guardare solo le confezioni dei prodotti, dal momento che possono recare immagini accattivanti non sempre corrispondenti al prodotto reale.
– Leggere attentamente le etichette, in modo da scegliere i prodotti che recano con chiarezza le indicazioni sulla lista degli ingredienti, origine, scadenza, stabilimento di lavorazione, tracciabilità, recapiti dell’azienda produttrice.
– Verificare i prezzi, la convenienza di un prodotto si può constatare confrontando la lista degli ingredienti.
Alcune indicazioni utili:
1) Le uova di cioccolato
I migliori prodotti di qualità sono quelli che contengono, nell’ordine:
– cacao in polvere,
– burro di cacao (pasta di cacao),
– zucchero,
– latte in polvere,
– aromatizzanti naturali.
Solo il cioccolato “puro” non contiene oli tropicali o altri grassi vegetali. Il cioccolato fondente va valutato in relazione al contenuto di cacao ( il migliore è superiore al 50%).
2) Le colombe pasquali
Quelle di migliore qualità contengono nell’ordine:
– farina;
– zucchero;
– uova;
– burro;
– canditi.
Anche in questo caso è importante leggere l’etichetta, per verificare la lista degli ingredienti e compiere delle scelte “consapevoli”: è importante perciò conoscere se al posto del burro vi è margarina, se il prodotto è confezionato con alimenti”biologici” e “ogm- free”, con latte in polvere e se vi sono conservanti. Così come è importante sapere che sono state impiegate uova di categoria A (oppure se vi è albume in polvere).
La qualità del prodotto si delinea anche dalla crosta e dalla lievitazione: la superficie non deve essere molto scura, l’impasto deve risultare dorato, il prodotto non deve risultare piatto. I canditi devono essere morbidi e, per i prodotti di migliore qualità, sono grandi.
3) Le carni ovine
La carne di agnello è ottenuta dall’animale fino ad un anno di età.
Per le carni ovine non è ancora prevista l’obbligatorietà dell’indicazione di origine alla vendita, stabilita invece per le carni bovine, per cui sui banchi di vendita possono essere commercializzati anche prodotti provenienti dall’estero senza indicazioni sull’origine.
Il consumatore può trovare, in ogni caso, indicazioni volontarie sulla provenienza del prodotto.
Per scelte più mirate sulle modalità di allevamento, zone di produzione e tracciabilità, è possibile orientarsi sui principali prodotti tipici nazionali, garantiti da disciplinari di produzione IGP quali l’Agnello di Sardegna IGP, l’Abbacchio Romano IGP, l’Agnello dell’ Appennino di Centro Italia IGP, ed altri prodotti tipici quali l’Agnello Lucano, l’Agnello Nero Toscano e l’Agnello di Pomarance (PI).
In linea generale, le tradizioni e i disciplinari di produzione di tali prodotti nazionali prevedono l’allevamento allo stato brado, il ricovero in strutture adeguate per i ricambi d’aria e l’illuminazione naturale, gli interventi sanitari ed i controlli, l’assenza di forzature alimentari e stress ambientali, con un processo naturale per la nutrizione con latte materno ed essenze di pascolo dell’habitat regionale di riferimento.
4) Gli agriturismi
Molti agriturismi sono associati ad importanti Associazioni agricole e di categoria. Sono inoltre consigliati da Tour operator riconosciuti a livello internazionale che, in linea generale, possono garantire sulla validità delle strutture.
In ogni caso può essere utile, prima di prenotare, verificare l’affidabilità dell’agriturismo informandosi sui seguenti aspetti essenziali:
– l’affidabilità “ambientale”: la tranquillità e la salubrità dell’aria possono essere verificate accertando se nelle vicinanze sono situate autostrade, grandi agglomerati urbani, industrie e opifici;
– l’estensione della azienda: un agriturismo deve avere sufficienti ettari di terra per le proprie produzioni;
– le materie prime prodotte dall’agriturismo: la presenza di coltivazioni di ortaggi, frutteti e eventuali allevamenti di animali offrono sufficienti garanzie di affidabilità ed economicità dell’azienda.