Leggenda e proprietà dell’olio di Açai

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Edoardo Villasanta di Soul Food ha scritto che in Amazzonia esistono tremila varietà di bacche. Di queste, solo duecento sono conosciute in Occidente, mentre gli indios ne utilizzano oltre duemila, non solo per nutrirsi ma anche per curarsi e rafforzare le difese del proprio organismo.

Una leggenda narra che nel profondo della foresta pluviale amazzonica viveva un’antica tribù indio costretta a confrontarsi con una situazione allarmante: la sovrappopolazione. Itaka, il capo tribù che sapeva di non avere risorse necessarie per sfamare i nuovi arrivati, decise di fare una dichiarazione per il bene comune della sua gente: ogni neonato da quel giorno in avanti sarebbe stato ucciso. Itaka non fu parziale nemmeno quando il bimbo da uccidere fu quello di sua figlia Iaça. Malgrado le suppliche di Iaça, quando il bimbo nacque Itaka ordinò di ucciderlo.

Distrutta dalla decisione del padre, Iaça si rintanò nella sua capanna a piangere e a pregare gli dei, fino a quando sentì la voce del suo neonato piangere fuori dalla tenda. Quando uscì non trovò il bambino, ma un’alta e dritta palma con frutti a forma di bacche. Il giorno seguente gli indios trovarono Iaça senza vita, sdraiata di fronte a quella palma, aggrappata a una foglia mentre i suoi occhi immobili indicavano i frutti in cima alla palma. Gli indios salirono sulla pianta e raccolsero i frutti. In breve tempo scoprirono le molteplici applicazioni di questi frutti e le loro proprietà nutrienti. In ricordo del sacrificio di Iaça, il capo tribù decise che il nome di questo nuovo frutto dovesse essere quello della figlia letto al contrario: Açaì. Con l’açaì, Itaka capì che la sua tribù non avrebbe più sofferto per la mancanza di cibo e abrogò la legge, la tribù fu salva e riprese a crescere floridamente.

Al di là della leggenda, l’açaì (pronuncia ‘assaì’, nome botanico: Euterpe Oleracea Mart) è stata identificata dalla ricerca etno-botanica come uno dei frutti più nutrienti della foresta amazzonica. Questa bacca è un concentrato di energia racchiusa in un territorio unico al mondo: l’Amazzonia appunto.

L’açaì offre: una notevole concentrazione di antiossidanti, utili contro l’invecchiamento precoce, con un contenuto in flavonoidi pari a circa 30 volte quelli contenuti nel vino rosso; una rara sinergia di grassi mono-insaturi, che favoriscono l’abbassamento del colesterolo; fibre utili al mantenimento di un regime alimentare corretto, aiutando a regolarizzare l’intestino con tempestività; fitosteroli, sostanze che svolgono un’attività protettiva dai radicali liberi; vitamine A, B, C, E, sali minerali e metalli utili al buon funzionamento del nostro organismo.

Da questo frutto dalle caratteristiche piuttosto straordinarie si ricava un olio impiegato nella cosmesi e nella cura del corpo. La bolognese Simona Verrocchi (www.lacai.it) ha lanciato in Italia una linea per il viso che utilizza quest’olio, certificata Ecocert e battezzata ‘linea viso Iaçai Bellezza Bio’.

La linea è costituita da 9 prodotti (latte detergente, lozione tonificante, esfoliante, contorno occhi, siero bifase e 4 creme giorno/notte) per soddisfare le esigenze di tutti i tipi di pelle. La particolarità, come è facile capire dopo quanto abbiamo scritto sopra, è l’elevata concentrazione di principi attivi e l’alto potere anti ossidante: in tutti i prodotti della linea, con eccezione del tonico, è infatti presente l’olio di Açai.

Simona Verrocchi parla di questi prodotti con entusiasmo. Nella sua linea, non si utilizza solo olio di açai ma anche altri oli vegetali quali l’argan e il jojoba e burri vegetali come quello di karitè e quello di cupuaçu, che contribuiscono al mix particolarmente ricco dei suoi speciali prodotti bio.  

Per vedere le foto dei prodotti vi invitiamo a guardare il TG di questa settimana cliccando qui

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