Cosa rappresenta il mercato tedesco per il settore del biologico e, in particolare, per la propria azienda operante nel bio? Lo abbiamo chiesto ai protagonisti del comparto in fiera a Biofach 2025 all’interno dei padiglioni di Nurnbergmesse.
VIP Val Venosta | Gerhard Erbërofer
Per VIP la Germania è un mercato molto importante, che assorbe tra il 25% e il 30% delle vendite estere delle mele bio del Consorzio. Quest’anno, complice una produzione interna non abbondante, il mercato tedesco è il primo, seguito da Finlandia, Norvegia, Islanda e Italia. Noi abbiamo il vantaggio di essere certificati per il 100% da Bioland, Naturland e Demeter: un vero vantaggio competitivo agli occhi del consumatore, che si sposa perfettamente con un altro nostro punto di forza, ovvero quello dato dalla disponibilità garantita di prodotto di qualità. In generale la Germania da fine 2023 sta continuando a registrare segnali di crescita nel consumo di bio e sta tornando ai livelli pre-covid. Un andamento positivo che si rivela ottimale per tutti i player, se si considera anche che le superfici dedicate alla produzione di mele bio non sono in crescita, e che si traduce in un buon equilibrio domanda e offerta.
Almaverde Bio | Paolo Pari
Per Almaverde Bio l’export vale il 40% del giro d’affari e la Germania è il principale mercato di riferimento, seguito da Svizzera e Austria. In generale questo Paese, dalla storica affezione al bio, è un mercato importante per i produttori italiani, soprattutto di prodotti trasformati come pasta e passate di pomodoro. Da una parte, infatti, i consumatori riconoscono la qualità del bio italiano, dall’altra la presenza sul territorio di diverse insegne specializzate, con una certa penetrazione a livello locale, abbinato ad una buona proposta di bio anche all’interno delle normali catene di distribuzione, contribuisce in maniera importante a sostenere i consumi di bio e offre buone opportunità alle aziende produttrici di entrare e farsi conoscere su questo mercato. Inoltre, fiere come questa, in cui è possibile ottenere buoni contatti e toccare con mano innovazioni di prodotto a livello mondiale dà la misura di quanto il sistema Paese creda ancora in questo settore.
Crudolio | Nicola De Palo
La Germania è un mercato di riferimento per il settore dell’olio vegetale in generale, biologico compreso, e in particolare per l’olio di canola bio, un olio vegetale alimentare prodotto dai semi della colza e da cultivar o varietà mutanti sviluppate appositamente. L’azienda genera il 40% del fatturato oltre confine e il mercato tedesco rappresenta il 30-40% del totale delle esportazioni.
Salumificio Pedrazzoli | Elisa Pedrazzoli
La Germania è assorbe un terzo del totale delle nostre esportazioni. L’altro terzo viene destinato alla Francia e il resto suddiviso tra tutti gli altri Paesi. È un mercato importante che continuiamo a seguire ed attenzionare anche grazie a questa fiera, dove siamo presenti ormai da diversi anni.
VOG | Hannes Tauber
La produzione di mele bio in Germania non copre il fabbisogno domestico a vantaggio di produzioni come la nostra. Ecco perché questo mercato è per noi fondamentale, il più importante tra quelli extra-domestici. In generale, il settore registra buone performance su tutti i canali di distribuzione, eccezione fatta per gli specializzati che invece segnano un leggero rallentamento.
Agrologica Bio | Claudio Parrino
Come azienda produttrice di prodotti ortofrutticoli bio (in primis uva da tavola, pomodori e zucchine) esportiamo l’80% della nostra produzione, di questa percentuale un terzo va in Germania. Abbiamo già da anni rapporti consolidati sia con i service provider sia con le insegne di riferimento e siamo qui a Norimberga, dopo la trasferta della scorsa settimana a Berlino, per continuare a rafforzare i rapporti commerciali in questo Paese, che è un riferimento primario per l’intero settore dell’ortofrutta biologica.
Cooperativa Girolomoni | Giovanni Girolomoni
Il mercato tedesco oggi è per noi il terzo Paese estero di riferimento. In passato, e per tanti anni, è stato anche il principale in assoluto, anche più dell’Italia, e in questo mercato da ormai 40 anni abbiamo una storica collaborazione con lo stesso partner. Se guardiamo gli ultimi 10 anni, la Germania nel bio ha registrato un andamento abbastanza stabile, mentre negli ultimi 2 anni si è registrata una leggera ripresa. La Germania importante soprattutto per un’azienda come la nostra, che distribuisce soprattutto all’interno il canale specializzato, che in Germania è molto forte.
Pedon | Paolo Pedon
Nel comparto dei cereali e delle leguminose, base e trasformati, a livello internazionale siamo solo tre/quattro operatori nel mercato tedesco di alta gamma. E noi, per strategia aziendale, vi siamo presenti esclusivamente come Private Label. Per i player dell’agroalimentare con un posizionamento come il nostro, i canali di distribuzione tedeschi di fascia premium hanno standard qualitativi molto elevati. La Germania pesa per noi tra un quarto e un quinto dell’export a livello europeo, che a sua volta rappresenta la metà dell’intero fatturato estero.
Probios | Renato Calabrese
La Germania per l’intero settore dei prodotti funzionali performa bene. In questo comparto però, l’intero mercato sta andando oltre il bio. Il biologico di per sé, infatti, non è più un elemento di differenziazione. Ecco perché già da un po’ di tempo stiamo incominciamo a ragionare con la grande distribuzione tedesca per un prodotto bio funzionale, come il proteico, il gluten free, il senza zuccheri o il keto…
La Redazione