Granarolo Bio: combattiamo il caro produzione segmentando l’offerta

Tiziano Manco

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L’obiettivo di Granarolo, azienda leader del settore lattiero-caseario italiano, è crescere nel Bio, da tempo un asset strategico: quasi il 10% del latte raccolto dagli oltre 600 soci-allevatori in 12 regioni italiane della filiera Granarolo è bio, con una quota di 37,1 punti a volume e a 38 a valore sul totale nel segmento bio del mercato latte (FRESCO + UHT)

Intanto il mercato del latte registra una flessione delle referenze di latte fresco, sia Bio che convenzionale, a favore di quelle a lunga conservazione. Secondo il CLAL, il principale strumento di analisi del settore, il prezzo del latte italiano perde due punti percentuali a fine gennaio 2022 sul 2021, in controtendenza con l’andamento europeo che, nello stesso periodo, registra una crescita del’ 1,7%.

Con l’obiettivo di ridurre gli sprechi di prodotto a data corta, proprio come le referenze fresche, l’azienda ha appena inaugurato a Bologna, sua città di origine, la seconda ‘Granarolo Bottega’, dopo quella di Milano che ha debuttato lo scorso anno.
Ne parliamo con Tiziano Manco, Direttore BU Mercato Italia di Granarolo (nella foto), in un’intervista esclusiva per GreenPlanet.
– Come sta andando il mercato del Bio anche in relazione ai maggior costi delle materie prime? In che modo questo combi di fattori ha impattato sul vostro canale Bio?
“Il biologico è da tempo al centro dei nostri piani di sviluppo – ci dice Manco -. Quasi il 10% del latte che viene raccolto dagli oltre 600 nostri soci-allevatori in 12 regioni italiane della filiera Granarolo è biologico. Oggi Granarolo è anche la più grande filiera italiana del latte biologico la cui qualità è controllata e certificata in tutte le fasi della produzione, con particolare attenzione al benessere degli animali in allevamento: tutte le stalle del Gruppo, e le prime sono state quelle biologiche, hanno la certificazione del benessere animale. Negli ultimi anni Granarolo ha sempre dimostrato di essere un’azienda molto innovativa e sempre attiva per rispondere ai bisogni di un consumatore più attento e consapevole che continua ad evolversi, con importanti novità di prodotto e attività consumer in grado di sostenere i consumi di mercato, grazie a un’offerta sempre più segmentata e variegata, come Granarolo Biologico, la gamma completa e distintiva di prodotti realizzati con latte 100% italiano proveniente dagli allevamenti selezionati della filiera Granarolo, che spazia dal latte pastorizzato a temperatura elevata, UHT, mozzarella, ricotta e uova. L’andamento del mercato domestico nel 2020 e nel 2021 ha evidenziato la sofferenza del latte fresco a sei giorni, motivato dalla minore frequenza della spesa da parte degli italiani. Cresce invece la richiesta di prodotti a lunga durata sempre da frigo, come il latte ESL o più giorni, che sono caratterizzati da una forte componente di servizio, elemento questo di forte attrattiva e importanza per il consumatore. Il nostro Latte Bio e Latte Fieno sono referenze ESL. Per quanto riguarda le quote del latte (FRESCO + UHT), il Gruppo Granarolo può vantare una quota nel segmento Bio di 37,1 punti a volume e di 38,0 punti a valore (Fonte: IRI, Totale Italia I+S+LSP, AT Ottobre 2021)”.
– Avete appena inaugurato a Bologna la seconda ‘Granarolo Bottega’. Di che si tratta?
“Abbiamo lanciato un progetto di aperture dei punti vendita Granarolo Bottega nei grandi centri urbani in Italia, con l’inaugurazione del primo negozio a Milano (via Adige 4) e successivamente a Bologna (via Irnerio 12/5 D), dove siamo nati, per ridurre gli sprechi di prodotto a data corta a cui ogni grande azienda del settore food può andare incontro. Ogni giorno in apposite aree promozionali Last Minute, i consumatori potranno trovare diverse referenze a scadenza ravvicinata, che consentiranno un significativo risparmio sul prezzo a scaffale, risparmio anche energetico attraverso una scelta di banchi frigo di nuova generazione a basso impatto ambientale. Con il nome Bottega, vogliamo anche richiamare il concetto di negozio di vicinanza, in forte rapporto con la tradizione ma con una spinta all’innovazione”.
– E per quanto riguarda la gestione dell’emergenza Covid in questa quarta ondata? 
“Granarolo non si è fermata, adattando le proprie produzioni alle nuove esigenze della domanda e nuovi modelli di consumo: come si diceva prima, il cambiamento dello stile di vita dei consumatori, più orientati a fare una spesa settimanale, sta facendo crescere la richiesta di prodotti con un maggior contenuto di servizio, come per esempio il latte ESL più giorni ed il latte UHT”.
– Avete in programma di lanciare, nel settore Bio, nuove referenze?
“Ad aprile abbiamo lanciato un’importante novità, il Latte Fieno Granarolo STG, prodotto in alcune delle stalle biologiche della filiera Granarolo, disponibile sugli scaffali con una gamma allargata che comprende Latte Fieno intero pastorizzato a temperatura elevata, proveniente da allevamenti selezionati della filiera 100% italiana di Granarolo, con certificazione europea STG «Specialità Tradizionale Garantita», un latte integro grazie al tenore dei grassi che non viene modificato dopo la mungitura, rimanendo quello del latte alla stalla, conferendo un sapore ricco e autentico, naturalmente poi pastorizzato per garantirne la completa sicurezza e conservabilità; un’inedita linea Granarolo Yogurt da Latte Fieno STG, proveniente dalla filiera Granarolo, in vasetto di carta 100% riciclabile, disponibile nei gusti bianco, limone, caffè, vaniglia e fragola, che si pone l’obiettivo di rafforzare il brand Granarolo nel mondo dello yogurt attraverso un posizionamento distintivo all’interno del segmento. Il nostro Latte Fieno, proveniente da mucche nutrite esclusivamente con erba fresca, fieno e piccole quantità di cereali, rinunciando completamente agli insilati (foraggi fermentati) come previsto nel disciplinare di produzione, regolamentato dal CCPB, conferma il sostegno del consumatore al mondo del bio, che come mercato in generale sta crescendo e che noi presidiamo con un’offerta Premium: in soli cinque anni la nostra filiera del bio è raddoppiata“.
– Sviluppi sulla sostenibilità in genere?
“Bio vuol dire anche sostenibilità: per questo le referenze di Latte Alto Pastorizzato Granarolo Biologico e Latte Fieno sono disponibili in Tetra Rex® Bio Based, un’esclusiva confezione, da fonti vegetali e rinnovabili, certificata a Zero Emissioni di CO2 da Carbon TrustTM, composta da cartone certificato FSC, ottenuto da cellulosa proveniente da foreste gestite in conformità agli standard ambientali, mentre il tappo e il rivestimento della confezione sono ricavati dalla canna da zucchero, che viene fatta fermentare per ottenere la materia prima necessaria alla produzione della plastica senza l’utilizzo di fonti fossili. Inoltre, il latte Bio Parzialmente Scremato ha ottenuto la Dichiarazione Ambientale di Prodotto registrata EPD S-P-00366, per misurare gli impatti ambientali di tutta la filiera di produzione. La Sostenibilità è per noi un impegno per l’oggi e il futuro: le confezioni rispettose dell’ambiente delle referenze latte Granarolo Biologico, Latte Fieno e Yogurt sono in coerenza con #bontàresponsabile, il piano strategico di lungo periodo che, agendo sulla leva dell’innovazione, focalizza l’impegno del Gruppo sui temi della sostenibilità. Il marchio #bontàresponsabile è anche un segno grafico rappresentato su tutte le referenze coinvolte: un quadrifoglio costruito facendo perno sulla “G” del logo Granarolo dove ogni foglia identifica uno dei 4 pilastri della sostenibilità Granarolo (https://www.granarolo.it/bonta-responsabile)”.
Mariangela Latella 

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