Frode del miele a Verona, le associazioni chiedono il marchio biologico italiano

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La recente frode che ha portato al sequestro di 2,8 tonnellate di miele proveniente dalla Romania (vedi news), venduto come biologico ma in realtà convenzionale, continua a scuotere il settore. L’azienda veronese coinvolta, secondo le indagini, tra il 2024 e il 2025 avrebbe immesso sul mercato oltre 7 quintali di miele falsamente etichettato come bio. Un episodio che ha sollevato l’indignazione delle principali associazioni del comparto, tutte concordi sulla necessità di introdurre un marchio biologico italiano.

FederBio: “Urgente adottare il marchio biologico italiano”

FederBio ha espresso una ferma condanna per l’accaduto, sottolineando “l’urgenza di adottare il marchio biologico italiano, strumento essenziale per valorizzare e rendere immediatamente riconoscibile l’autenticità delle produzioni biologiche nazionali, ottenute da materie prime coltivate o allevate in Italia”.

La presidente Maria Grazia Mammuccini ha definito l’episodio “una forma di concorrenza sleale a danno di tutti i produttori seri che investono nel vero biologico. Inoltre, mina la fiducia dei cittadini che scelgono il bio per la propria salute e per la tutela del pianeta”. Per Mammuccini, la frode “conferma, ancora una volta, quanto sia prioritario e urgente innovare il sistema dei controlli per renderli sempre più capillari e rigorosi lungo l’intera filiera, rafforzando al tempo stesso le azioni di contrasto verso chi tenta di sfruttare indebitamente il marchio bio”.

FAI: “Il falso miele bio è una frode nella frode”

Dura la reazione anche della Federazione Apicoltori Italiani (FAI), che ha parlato di un danno grave per l’immagine della filiera. “Il falso miele bio appare come una frode nella frode: quanto accertato in questi giorni dai Carabinieri dei Nuclei per la Tutela Agroalimentare di Verona e Firenze, nell’ambito di un’indagine sulle frodi agroalimentari, è di assoluta gravità e dovrà stimolare un processo di ripensamento sui sistemi di certificazione e sui controlli ai controllori, specie quando le produzioni vengono certificate all’estero”.

Il presidente Raffaele Cirone ha evidenziato che la vicenda rischia di accrescere lo scetticismo degli apicoltori verso il metodo biologico, ma ha ribadito la convergenza con FederBio: “Concordiamo pienamente circa la necessità di adottare il marchio biologico italiano: uno strumento essenziale per valorizzare e rendere riconoscibile l’autenticità delle produzioni biologiche nazionali”.

Secondo la FAI, occorre anche una campagna di sensibilizzazione e una politica di alleggerimento dei costi di certificazione, così da stimolare la crescita dell’apicoltura bio in Italia, oggi ancora minoritaria.

AssoBio: “Il miele è un’eccellenza da difendere”

Anche AssoBio ha preso posizione, condannando “con fermezza il recente caso di frode”. La presidente Nicoletta Maffini ha ringraziato le forze dell’ordine per le indagini, auspicando “che l’intensificazione delle verifiche e dei controlli da parte degli Organismi di Certificazione e delle stesse forze dell’ordine possa far emergere con chiarezza i casi di frode, a difesa dell’intero comparto e di quanti credono in un metodo di produzione che rappresenta una garanzia per il futuro del pianeta e per la salute dei cittadini”.

Maffini ha ribadito che “l’episodio conferma l’urgenza di contrastare con decisione ogni abuso del marchio biologico, al fine di garantire trasparenza e sostenere un comparto in cui l’Italia riveste una posizione di leadership a livello europeo”. E ha aggiunto: “Il miele non rappresenta soltanto un alimento, ma un’eccellenza italiana, espressione dell’armonia tra agricoltura e ambiente, della biodiversità nazionale e della tradizione produttiva”.

Un fronte comune

Dalle associazioni emerge dunque un fronte comune: fermare le frodi è una priorità assoluta per proteggere i consumatori e i produttori onesti. L’introduzione di un marchio biologico italiano, insieme a controlli più rigorosi e all’innovazione tecnologica nella tracciabilità, viene indicata come la strada necessaria per rafforzare la credibilità di un settore che rappresenta un punto di eccellenza del Made in Italy agroalimentare.

La Redazione

Notizie da GreenPlanet

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