Più della metà delle vendite di Bio in Francia passano dai supermercati (54%); il 28% viene assorbita dai negozi specializzati di bio; l’11% dalle vendite dirette e il 7% s negozianti indipendenti ed artigiani.
“Nel primo quadrimestre 2022 – ha spiegato Laurence Foret-Hohn, direttrice aggiunta di Agence Bio – il bio registra il segno negativo su quasi tutte le categorie merceologiche. Sono in crescita solo pesce e carne surgelati, prodotti dietetici e cibo per gli animali. Le vendite alimentari in genere diminuiscono del 12,7%; le bevande dell’11,3%; i prodotti freschi con prezzo fissato diminuiscono del 16,2%. In genere si registra un decremento della quota di bio nei supermercati. A parità di numero di negozi specializzati bio, le vendite in questo canale sono i diminuzione del 16,6%. Nonostante questo si continuano ad aprire nuovi negozi anche se stanno puntando sulla ristrutturazione dei propri concept e sullo sviluppo di una propria private label”.
Il 40% dei consumatori francesi scelgo di acquistare prodotti bio perché preservano la salute (23%) e l’ambiente (17%). Tra i fattori disincentivanti la leva prezzo è al primo posto inoltre acquista grande rilievo la poca chiarezza sull’origine dei prodotti.
Nell’acquistare prodotti biologici i frangiassi sono molto attenti che in etichetta ci siano menzioni sulla naturalità legata alla materia prima, INFORMAzioni sui valori nutrizionali, che non ci siano additivi artificiali, che sia chiara l’origine, prioritariamente francese e, solo per un 13% che corrispondano a precisi fabbisogni dietetici come ad esempio, tutta la categoria dei free from.
Mariangela Latella
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