I prodotti tessili realizzati a partire dalle fibre tessili biologiche sono ormai da tempo disponibili in commercio, ma nonostante ciò i consumi non sono mai decollati. La giustificazione a questo trend potrebbe essere rappresentata sia dal minor potere di acquisto del consumatore medio, che dalla scarsa visibilità che questi prodotti hanno avuto nei punti vendita.
E’ proprio questo il punto: siamo sicuri che anche il consumatore che ha mantenuto invariato il suo potere di acquisto sia a conoscenza di questa gamma di prodotti e dei valori che essa rappresenta? La risposta generalmente è no.
Sia i grandi retailer che il decisore pubblico a livello nazionale ed internazionale non hanno mai fatto abbastanza per spingere sul consumo di questi prodotti virtuosi.
Quindi pur essendoci una buona potenzialità di acquisto, il consumatore si sente disorientato, a volte disinformato circa questa tipologia di acquisto, per cui tende ad assumere un atteggiamento conservativo.
Con questo si vuole affermare che, sebbene un prodotto tessile fatto con fibre biologiche mantenga oltre ai requisiti di qualità e rintracciabilità anche quello di sostenibilità (come reso evidente dallo standard internazionale GOTS), sul banco di vendita lo stesso prodotto viene venduto alla stregua di un prodotto convenzionale. Appare necessario che sia i reteilers che soprattutto il decisore pubblico – con le sue politiche di ‘acquisti verdi’ – valorizzino queste filiere di produzione.
Giuseppe Garcea(fonte: CCPb News On Line)