FederBio, in riferimento al sequestro attuato dalla Guardia di Finanza di falsi prodotti bio – soia, mais e grano tenero provenienti dall’Ucraina e soia proveniente dall’India falsamente certificati come biologici – mette in evidenza il suo impegno per tutelare il comparto del bio e quindi tutte quelle imprese sane e oneste che operano nel nostro Paese. FederBio è l’unica parte civile ammessa nel processo in corso a Verona per la frode Gatto con gli Stivali e sta collaborando attivamente con le Autorità per denunciare comportamenti scorretti da parte di chi, anche all’estero, tenta di aggirare il sistema di certificazione del biologico.
Inoltre a febbraio la Federazione Italiana Agricoltura Biologica e Biodinamica ha firmato l’accordo per la prima piattaforma informatica internazionale per la tracciabilità dei prodotti biologici, la cui operatività è prevista già dal prossimo mese di luglio 2013, la cui assoluta novità risiede nel fatto che, nonostante sia concepita al servizio del settore italiano, censirà però tutte le informazioni sulla certificazione e sulle produzioni anche delle aziende straniere che dovessero diventare fornitrici delle nostre imprese.
La piattaforma internazionale per la tracciabilità delle produzioni e delle transazioni commerciali si collegherà alla banca dati Data Bio dei certificati di tutti gli operatori del settore che FederBio sta sviluppando in collaborazione con ACCREDIA, l’ente unico nazionale di accreditamento degli organismi di certificazione, e con il sistema informatico nazionale per il biologico che ha realizzato il ministero delle Politiche agricole, ma si estenderà anche all’estero.
‘Come Federazione diamo atto alla Magistratura, alla Guardia di Finanza e all’Ispettorato Centrale Repressione Frodi di essere intervenuti a tutela del settore biologico nazionale e ci mettiamo come sempre a piena disposizione per collaborare alle indagini e per isolare i delinquenti.
Per alcune produzioni, in particolare per quelle destinate all’alimentazione degli animali, come la soia, il girasole, il mais e altri cereali, l’Italia è deficitaria e deve rifornirsi all’estero di parte del suo fabbisogno, anche perché manca del tutto una qualsiasi strategia a livello ministeriale e regionale per incentivare tali coltivazioni sul territorio nazionale. – Sottolinea Paolo Carnemolla, Presidente di FederBio – Proprio questa tipologia di prodotti è coinvolta nel sequestro effettuato dalla Guardia di Finanza, a dimostrazione della necessità di uno strumento moderno e efficace che controlli in particolare le transazioni con l’estero’.