Marike de Peña è stata eletta nuovo presidente di Fairtrade International. Già vicepresidente, De Peña è il direttore di Banelino, una cooperativa di 400 produttori di banane della Repubblica Dominicana: per la prima volta un rappresentante delle organizzazioni dei produttori dei Paesi in via di sviluppo raggiunge il vertice del sistema.
Nata in Olanda, Marike de Peña ha vissuto e lavorato per più di 25 anni in Repubblica Dominicana. Prima di fondare nel 1996 la cooperativa Banelino, De Peña ha lavorato per l’Istituto di Riforma della Terra della Repubblica Dominicana avvicinando i piccoli produttori a pratiche di agricoltura sostenibile. Attualmente ricopre anche la carica di presidente della CLAC, il network che rappresenta i produttori dell’America Latina e dei Caraibi all’interno del circuito Fairtrade.
De Peña prende il posto di Molly Harris Olson, che ha dato le sue dimissioni per prendere in carico un nuovo ruolo all’interno dell’organizzazione. Insieme all’elezione di Marike de Peña, il consiglio di amministrazione ha votato come vicepresidente Esther Guluma, già presidente nel biennio 2011-2012. Guluma ha una significativa esperienza nello sviluppo internazionale, ha lavorato con diversi ruoli presso Unicef e attualmente coordina le attività di Unicef in Malawi.
‘La mia elezione è un segnale che dimostra quanto i rappresentanti dei produttori si siano emancipati all’interno del sistema Fairtrade’, ha dichiarato De Peña. ‘Abbiamo una struttura unica che ci assicura la possibilità di unire i nostri punti di forza – produttori, lavoratori, organizzazioni nazionali Fairtrade e società civile – per far crescere l’impatto di Fairtrade. Lavorare per i produttori è più che una semplice parola, è la nostra missione quotidiana: nel sistema Fairtrade produttori e lavoratori partecipano attivamente alla governance.
Credo che questo sia un segno al mondo che Fairtrade è qualcosa di più che produttori e mercato, è un movimento di persone che lavorano insieme per cambiare le regole del commercio internazionale e che vuole rendere gli agricoltori e i lavoratori dei Paesi in via di sviluppo in grado di scegliere il proprio destino’.