Gli OGM sono stati al centro delle manifestazioni romane dei movimenti ambientalisti che hanno accompagnato le riunioni della FAO che si sono concluse con i lavori del Comitato mondiale per la sicurezza alimentare che si è occupato, ancora una volta, delle ripetute crisi alimentari. Il momento più interessante di queste manifestazioni è stato l’intervento di Vandana Shiva, la popolare leader ambientalista indiana, che ha illustrato a Roma un Rapporto mondiale sull’utilizzo degli OGM nell’agricoltura e dunque nell’alimentazione che, con esempi concreti, mostra il fallimento di queste pratiche che, secondo il Rapporto, non aumentano le produzioni, non riducono l’uso di sostanze chimiche, arrecano danni all’ambiente minacciando la bio-diversità.
Tesi già note, ma ribadite con forza e con il sostegno di argomenti ed esempi concreti mai così ricchi, importanti, numerosi. Non si capisce, sinceramente, l’atteggiamento poco chiaro della FAO sull’argomento. Almeno che si faccia estrema chiarezza nei confronti del consumatore, con indicazioni evidenti sulle confezioni degli alimenti che contengono OGM. C’è tutta una battaglia da fare al riguardo: il consumatore ha diritto di poter scegliere a ragion veduta. Sono ancora troppe, sui banconi dei supermercati, le etichette che nascondono la presenza di ingredienti di derivazione OGM.
Antonio Felice