Un balzo dell’87% nel triennio tra il 2017 e il 2020. Con circa 3 milioni di fatturato, l’azienda calabrese Agricodem si posiziona al 61° posto nella classifica delle aziende leader della crescita, prima fra quelle agricole. Principale focus dell’azienda con sede a Caraffa in provincia di Catanzaro sono nutrizione e difesa delle colture, per migliorare le performance e la redditività dei raccolti. A parlarne è il Sole 24Ore con un’intervista al sales manager Francesco Concolino che riportiamo di seguito.
“Forniamo in particolare semi e mezzi tecnici a piccoli agricoltori o grandi aziende che intraprendono la via del bio”. Mille clienti tra Italia, Stati Uniti e Spagna, ma il 70% dell’attività riguarda la Calabria. “L’agricoltura della nostra Regione vanta diverse eccellenze alle quali diamo supporto – spiega Concolino – Nei nostri territori gran parte della produzione rispetta i canoni del biologico e nel settore molti stanno eliminando la chimica. Noi li affianchiamo in questa transizione”.
“Il futuro è vicino – continua Concolino – le restrizioni sui pesticidi nei prossimi anni saranno definitive. Per questo ci occupiamo di bioinsetticidi e biofungicidi per la difesa di piante da fiore, da frutto e per l’orto. E di confusione sessuale degli insetti, un metodo che impedisce la nascita e lo sviluppo di nuove larve dannose alla produzione”.
Ma la maggior parte del lavoro di Agricodem sta riguardando le sementi, di quelle varietà eccellenti che consentono di utilizzare in maniera più efficiente il terreno, riducendo l’uso di protezioni delle colture: “All’interno della nostra azienda sta per nascere Conserosid, una nuova realtà per la quale ci stiamo dotando di macchinari e attrezzature – spiega il manager calabrese -. Lavoreremo direttamente sui semi e potremo imbustarli con il nostro marchio”.
Nuovi investimenti, dunque, per un’azienda che si preannuncia ancora in crescita. Il vanto di Concolino, che ha una lunga esperienza come agente di multinazionali delle biotecnologie per l’agricoltura, è quello di aver utilizzato sempre risorse proprie: “Non ho mai usufruito di finanziamenti pubblici e in un contesto come quello della nostra Regione e in un settore come l’agricoltura è un fatto fuori dal comune. Siamo un’azienda etica e dedicarci in particolare al nostro territorio, spiegare a piccoli produttori che si può produrre in modo alternativo, dando il nostro contributo, rientra nella nostra mission”.
Fonte: Il Sole 24Ore