Cuoco (IFOAM): crescita record del Bio in UE ma il settore è fragile

Eduardo Cuoco

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Ieri, martedì 15 febbraio, l’Istituto di ricerca sull’agricoltura biologica (FiBL) in collaborazione con IFOAM Organics Europe e International hanno pubblicato le statistiche annuali sul biologico in Europa e nel mondo: The World of Organic Agriculture 2022.

L’elaborata raccolta di dati mostra che, nel 2020, il biologico ha registrato una crescita record. La superficie bio in UE ha raggiunto i 14,9 milioni di ettari, sebbene la crescita sia avvenuta ad un ritmo più lento rispetto al passato, mentre in termini di mercato l’aumento è stato del 15,1%, per un totale di 44,8 miliardi di euro.

Nel Vecchio Continente oltre la metà delle superfici destinate a bio si concentrata in 4 Paesi: Francia, Spagna, Italia e Germania. La Francia detiene il primato con 2,5 milioni di ettari, seguita da Spagna e Italia (rispettivamente con 2,4 e 2,1 milioni di ettari). Il maggior numero di produttori biologici, invece, è attivo in Italia (71.590), al secondo posto c’è la Francia (53.255), poi la Spagna (44.493).

Con 44,8 miliardi di euro di fatturato, il mercato europeo di bio è il secondo più grande al mondo, dopo gli Stati Uniti e prima della Cina. Tra gli Stati membri il giro d’affari più elevato viene generato in Germania, con un valore di 15 miliardi di euro, seguita dalla Francia, con 12,7 miliardi di euro, e dall’Italia, con un mercato molto più piccolo di 3,9 miliardi di euro.

Per il movimento biologico europeo, migliorare sempre di più la raccolta dei dati sui sistemi di agricoltura biologica è fondamentale per aumentarne la produzione e il consumo, e raggiungere così gli obiettivi fissati nelle strategie dell’UE Farm to Fork e Biodiversity.
In questi termini, il regolamento sulle statistiche degli input e degli output agricoli (SAIO), attualmente in fase di negoziazione tra i co-legislatori, è un’opportunità unica.
Non solo, un insieme di dati affidabile e completo sulla produzione biologica può anche incoraggiare nuovi investitori a entrare nel settore, dando nuova linfa alla filiera e accelerando le conversioni oltre all’accesso al mercato.

Commentando questi dati, Petros Kokkalis, europarlamentare e relatore del regolamento sulle statistiche sugli input e gli output agricoli, ha dichiarato: “Il regolamento SAIO rappresenta un’occasione unica per garantire dati puntuali e certi sull’agricoltura biologica. Ad oggi è indispensabile essere in grado di monitorare costantemente l’avanzamento delle attività volte a raggiungere l’obiettivo del 25% dei terreni agricoli ad agricoltura biologica entro il 2030”.

Il direttore di IFOAM Organics Europe, Eduardo Cuoco, ha aggiunto: “La crescita dell’agricoltura biologica in UE è stata impressionante fino al 2020, ma è fragile. La sua debolezza dipende in parte dal sostegno ricevuto delle politiche comunitarie e, in questo senso, gli attuali negoziati sui piani strategici della PAC lasciano ancora molte incertezze. Colpisce il caso della Francia, che attualmente detiene la presidenza del Consiglio dell’UE e che vanta la più vasta area di superficie biologica dell’UE. I piani del governo francese di ridurre i pagamenti della PAC che premiano gli agricoltori biologici rischiano di mettere un freno alla crescita degli ultimi anni”.

Fonte: Ufficio stampa IFOAM

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