“La scelta del nome è un po’ particolare, non è stata oggetto di uno studio di marketing. È nato per gioco, un invito a condire con olio extravergine di oliva alla maniera siciliana…cunzatillu, condiscilo!”.
Nel loro piccolo paese sui Monti Iblei, Cassaro, il più piccolo in provincia di Siracusa, sono stati presi un po’ per matti. Ma anche nei dintorni, dove non c’è famiglia che non possieda alberi di ulivi e dove l’“olio di casa” si è sempre fatto.
“In effetti doveva esserci un po’ di incoscienza per cominciare subito a imbottigliare partendo da 100 piante di ulivo di proprietà di nostro padre…una pazzia. Ma la forte determinazione e la passione ci hanno fatto superare i momenti più difficili. Abbiamo investito i nostri risparmi nel packaging e in eventi fieristici per farci conoscere. Negli anni siamo riusciti ad acquisire una bella nicchia di mercato, anche se i costi spesso superano i guadagni”.
Passione e coraggio
A parlare è Francesca Bonfiglio, età intorno ai 40, cosi come la sorella Eva ed il fratello Sebastiano con i quali, nel 2019, ha dato vita all’azienda agricola Cunzatillu. A dire il vero sono stati gli ultimi due ad insistere per imboccare la strada dell’olivicoltura e della produzione di olio. “La passione è venuta ad Eva e a Seby, io tiravo indietro perché sapevo che i conti non sarebbero tornati”. Ma sulla razionalità di una laurea in Economia e Commercio e il lavoro in uno studio di commercialista, hanno avuto la meglio i sogni. Anzi, come amano dire i tre fratelli, le idee di qualità che stanno coltivando.
Siamo in un territorio molto bello immerso nella valle dell’Anapo, tra le acque del fiume e la Necropoli di Pantalica (patrimonio dell’Unesco). Regina incontrastata la Tonda Iblea. Ma anche qui, come in tante zone della Sicilia, l’abbandono della terra e degli ulivi è una spiacevole realtà. Per questo è nata Cunzatillu. Per contribuire a salvare un patrimonio che trova nell’extravergine una delle migliori interpretazioni delle tradizioni e della storia del territorio ibleo.
Bio, nel rispetto dell’ambiente e del consumatore
Qui, a 600 metri di altitudine, l’olivicoltura è definita “eroica”. “La difficoltà sta nella coltura di ulivi disposti su terrazzamenti, quasi tutti secolari che richiedono, quindi, anche un lavoro di ripristino importante. Negli anni abbiamo recuperato diversi uliveti abbandonati. Siamo partiti con 100, oggi ne abbiamo mille, tra quelli che abbiamo acquistato e altri che sono su terreni in affitto. Abbiamo 7 ettari e un progetto d’impianto di altri cinque”.
I Bonfiglio hanno un agronomo ma per il resto, dalla potatura alla raccolta, fanno tutto da soli al massimo con l’aiuto dei genitori. Dove hanno imparato? “Siamo partiti con un bagaglio di esperienza da una precedente collaborazione con un’altra azienda, sempre nel campo dell’olivicoltura. Poi, quando ci è venuta la passione per la campagna e il desiderio di tornare alla vita contadina abbiamo iniziato a fare corsi d’assaggio e potatura, a studiare e ad informarci”.
L’azienda è al secondo anno di conversione al biologico, “ma siamo biologici da sempre, non abbiamo mai utilizzato nulla nei nostri terreni. Abbiamo ritenuto fosse doveroso dare questo riconoscimento al nostro extravergine, nel rispetto anche del consumatore che sceglie di mangiare sano”.
Oleoturismo, bellezze naturali e degustazioni
Ovviamente ci sono anche progetti. “Quello che ci deve differenziare dagli altri è la qualità dell’olio sulla quale puntiamo. Ora abbiamo anche il bollino Igp Sicilia e, anche se la nostra azienda è nata da pochi anni, abbiamo già conquistato diversi premi. Abbiamo intrapreso un percorso di oleoturismo, portando i clienti a visitare le bellezze della Riserva Naturale, proponendo degustazioni del nostro olio e dei prodotti della zona. Cassaro è diventata Città dell’Olio dal primo gennaio, faremo anche alcune iniziative con l’Associazione. Da noi vengono soprattutto italiani, anche gente della provincia. Ci stiamo mettendo in contatto con agenzie per consolidare questa attività legata all’extravergine e al territorio”.
L’azienda produce un’unica tipologia di extravergine, il monovarietale di Tonda Iblea Igp, in attesa della certificazione biologica. La produzione media annua si aggira intorno ai 3mila litri.
Questo olio, dal fruttato medio-intenso, con sentori di erba, pomodoro, carciofo e mandorla, viene venduto a privati, negozi e si può trovare sulle tavole della medio-alta ristorazione, sia in Italia (soprattutto al Nord), sia all’estero, in particolare in Germania, Danimarca e Svizzera.
Daniela Utili
Prezzo:
15.00€ – bottiglia da 50 cl
9.00€ – bottiglia da 25 cl
Info:
azienda Agricola Cunzatillu – Via sant’Antonio, 28 – Cassaro (SR)
Cell.: 339 6956010