Un progetto che lavora su due versanti. Su quello di chi sceglie non solo “con gli occhi” cosa acquistare e su quello di chi produce inducendolo a non sprecare e a proporre prodotti che sono… “CosìperNatura”.
Venerdì scorso, si è parlato di questo progetto e di altri temi correlati nel webtalk organizzato da Legambiente e NaturaSì,“CosìPerNatura, un progetto antispreco per l’agricoltura” a cui hanno partecipato Fausto Jori, ad di NaturaSì, Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente, Maria Grazia Mammuccini, presidente di Federbio, Susanna Cenni, vicepresidente Commissione Agricoltura alla Camera, Rossella Muroni, vicepresidente Commissione Ambiente alla Camera, e Francesco Battistoni, sottosegretario alle Politiche agricole, ambientali e forestali.
L’incontro, coordinato da Gabriella Facondo, giornalista di Tv2000, si è tenuto alla vigilia della Giornata mondiale dell’Ambiente e si concentrato principalmente sul progetto CosìperNatura, ripercorrendone le finalità e tracciandone un bilancio.
Si tratta di un progetto organico, lanciato un anno fa da NaturaSì e Legambiente, per sensibilizzare le persone contro lo spreco alimentare, proponendo, ad un prezzo ridotto di circa il 30%, prodotti di calibri diversi, che per la mancata adesione agli standard di mercato, sarebbero andati persi, per evitare lo spreco alimentare. Dove? Nei punti vendita della più grande azienda del biologico italiano. “In natura tutta la verdura e frutta nasce ‘biodiversa’, nonostante questo, se sana, è perfettamente buona. Il progetto coinvolge ora circa 15 referenze e nasce per evitare che il 21% della produzione rimanga in campo, portandola in negozio ad un prezzo accessibile”, ha spiegato Fausto Jori, che sottolinea l’entusiasmo con cui il progetto è stato accolto da parte dei consumatori. “Vogliamo tutto quello che scende dalla pianta. I piccoli agricoltori sono stati i primi a comprendere questo spirito” ha aggiunto Jori.
Anche Maria Grazia Mammuccini è intervenuta: “Con la spinta della chimica andiamo a scapito dell’ambiente e dei residui e si dà valore a quello che in natura non ha così tanto valore”. Secondo Mammuccini, la Strategia Farm to Fork indica la necessità di un cambiamento di modello agricolo: “Gli obiettivi si raggiungono solo se si cambia il modello da agricoltura intensiva ad agroecologia: questa è l’attuale sfida. È evidente che gli impianti normativi vanno rivisti in funzione di questo”.
Susanna Cenni, vicepresidente Commissione Agricoltura alla Camera, ha commentato il progetto spendendo parole molto positive: “Si tratta di un’iniziativa di grande intelligenza e responsabilità che raccoglie la sfida della strategia Farm to Fork”. Sul contesto legislativo aggiunge: “Abbiamo una legge che interviene in alcune parti della filiera ed il passaggio dai campi alla vendita è un segmento importante. Dobbiamo, però, abituarci a fare un ragionamento più complessivo se crediamo nel Green Deal, iniziando a parlare di sistemi alimentari sostenibili e non di segmenti singoli. Abbiamo sistemi alimentari non più sostenibili e dobbiamo intervenire complessivamente. Questo progetto guarda con intelligenza a questo obiettivo”.
Rossella Muroni, vicepresidente Commissione Ambiente alla Camera, si colloca sulla posizione di apprezzamento espressa da Cenni e aggiunge: “È un progetto di liberazione dagli standard che ci vengono imposti e che noi stessi ci imponiamo. Un progetto di consapevolezza e di libertà di scelta. La bellezza non è in quello che si vede, ma nel sapore delle cose”. È bene avvicinare anche i più piccoli a questa consapevolezza. Conclude con una promessa che lascia intravedere spiragli positivi: “Siamo a disposizione per allineare la politica ad un progetto così bello e importante dal punto di vista sociale”.
Il Senatore Francesco Battistoni è intervenuto, riportando un ulteriore tassello dell’impegno politico su questi temi: “Abbiamo dato già una spinta decisiva, alla luce dell’approvazione della legge sul Bio in Senato, appare evidente che l’orientamento rispetto al Bio sia molto delineato. Manca l’ulteriore passaggio alla Camera”. Sullo spreco aggiunge: “Non solo il contrasto allo spreco significa maggior reddito per i produttori, ma assume un valore morale in sé”.
I relatori del talk hanno speso parole anche circa l’impatto del Covid: “Ha portato una maggiore consapevolezza collettiva di quanto sia importante mangiare bene e quanto ciò sia collegato alla salute dell’uomo e della terra”, ha concluso Jori.
E ancora, Zampetti di Legambiente “I consumatori stessi sono sempre più portati a comprare prodotti di qualità, che raccontino una storia di filiera sostenibile. Si tende ad approfondire la storia del prodotto”.
Mammuccini chiosa: “La fase di pandemia ha sviluppato una sensibilità maggiore da parte dei cittadini. L’affermazione più potente pronunciata in pandemia è stata il monito di Papa Francesco ‘pensavamo di rimanere sani in un pianete malato’”.
Stefania Tessari