Su richiesta della Commissione Europea, l’EFSA ha pubblicato un rapporto tecnico sulla presenza di sostanze non autorizzate nei prodotti biologici.
OPTA Europe accoglie positivamente il riconoscimento del fatto che i pesticidi siano ormai ubiquitari, ma si dichiara delusa perché le raccomandazioni dell’EFSA non sono coerenti con le evidenze già accertate. “Rammarica inoltre – aggiungono da OPTA Europe – che lo studio abbia un ambito troppo limitato e non consideri le sostanze non autorizzate con cui gli operatori si confrontano più spesso, ossia principalmente i contaminanti ambientali”.
L’EFSA ha pubblicato un rapporto tecnico su 21 sostanze attive non autorizzate all’uso, ma rilevate più frequentemente nei prodotti biologici.
Il documento mostra che residui quantificabili sono stati trovati nel 3,95% dei prodotti biologici, contro il 17,5% di quelli convenzionali.
Essi risultano distribuiti in modo leggermente disomogeneo tra i prodotti biologici importati (58,7%) e quelli di origine UE (41,3%).
Per ciascuna sostanza sono state individuate diverse possibili fonti di residui. Oltre all’applicazione non autorizzata, il rapporto riconosce che il trasferimento da suolo, acqua e aria contaminati, sia a breve che a lunga distanza, può spiegare la presenza di residui nei prodotti biologici.
OPTA Europe accoglie con favore il contributo scientifico portato su questa sfida di lunga data: “Il rapporto dell’EFSA conferma ciò che operatori e ricercatori del biologico sostengono da anni: un ambiente sempre più inquinato comporta un trasferimento inevitabile di pesticidi nei prodotti biologici.”
Il rapporto riconosce che il trasferimento da suolo, acqua e aria contaminati, sia a breve che a lunga distanza, può spiegare la presenza di residui nei prodotti biologici.biologici.
Tuttavia, l’organizzazione esprime rammarico per il fatto che l’ambito dello studio sia troppo limitato e non includa i contaminanti ambientali, che sono le sostanze non autorizzate più frequentemente riscontrate: “Rammarica che la portata dello studio si basi sul database OFIS, che statisticamente non rappresenta la realtà sul campo. I rapporti periodici dell’EFSA sui residui di pesticidi negli alimenti riflettono meglio le sostanze non autorizzate che gli operatori biologici incontrano più spesso, per lo più contaminanti ambientali come bromuro o clorato.”
“A nostro avviso, le raccomandazioni dell’EFSA non sono coerenti con le evidenze consolidate. Dopo aver riconosciuto i diversi percorsi attraverso cui le sostanze non autorizzate possono finire nei prodotti biologici, non si comprende come le raccomandazioni dell’EFSA concentrino l’attenzione sull’uso diretto e solo in via secondaria sulla possibilità di trasferimento da pesticidi impiegati nelle vicinanze o da suolo e acqua contaminati.”
OPTA Europe invita infine i responsabili politici a valorizzare questo patrimonio di conoscenze tecniche per migliorare le condizioni di lavoro degli operatori del biologico.
da Bio Eco Actual
International Organic Newspaper