Brescacin, NaturaSì: “Vendere i crediti di carbonio, per ridurre i prezzi del bio”

Brescacin

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“Un mio amico sosteneva che per far decollare i consumi del biologico la strada è che costino meno di quelli convenzionali“. Questa è la provocazione che Fabio Brescacin, presidente di NaturaSì, ha condiviso con GreenPlanet a margine della Festa del Bio. E la via, secondo Brescacin, non è quella di aspettarsi qualcosa dalla politica, che non deve diventare un alibi per rimanere fermi, ma di agire a livello di filiera.

“Le faccio un esempio – ha affermato – l’agricoltura biologica produce due cose, una è il cibo, l’altra è un ambiente più sano. Se l’impiego delle pratiche di agricoltura rigenerative consente agli agricoltori che operano in regime bio di avere dei suoli che assorbono anidride carbonica, perché allora non vendere, oltre agli alimenti bio, anche i crediti di carbonio? In questo modo l’agricoltore avrebbe due fonti di reddito e potrebbe vendere il proprio prodotto a un prezzo più basso e accessibile al consumatore”.

Ovviamente anche il dettaglio specializzato deve fare la sua parte nella formazione del prezzo. In un momento in cui, per far quadrare i bilanci familiari, i consumatori si rivolgono più spesso al discount, il tema dell’accessibilità del prezzo diventa determinante. “Per me è un tema cruciale – ha sottolineato Brescacin – perché sono diviso tra la volontà di rendere il biologico più accessibile alle famiglie e la necessità di garantire il giusto profitto ai produttori, che per me è un valore non negoziabile. Per far quadrare queste due opposte esigenze, abbiamo deciso di lasciare invariato il prezzo all’agricoltore e di rinunciare a una buona parte del nostro margine per avere dei prezzi accessibili a scaffale. Questa politica ha funzionato perché ha portato nei nostri negozi persone che prima temevano di avvicinarsi allo specializzato”.

Con questa filosofia è nata Sì Essenziali una gamma di 80 referenze di base, soprattutto alimenti e prodotti per la cura del corpo, che riescono a garantire ai consumatori qualità a un prezzo accessibile, contenendo il margine dell’insegna.

Oltre che sul prezzo, però, il dettaglio specializzato ha la possibilità di lavorare sul valore. “Il nostro strumento principale è il dialogo col consumatore – ha sottolineato – chi varca la soglia dei nostri negozi non entra in uno spazio anonimo, ma in un’area dove le persone si incontrano. È questa la nostra strategia di marketing, quella di creare un rapporto umano, di rendere i negozi luoghi di cultura, di informazione, in cui le persone possono non solo comprare il cibo, ma anche accedere a una conoscenza“.

Ecco perché NaturaSì sta conducendo una campagna di comunicazione che mostra con grande trasparenza tutti gli elementi che concorrono alla formazione del prezzo di una referenza a scaffale, dalla materia prima, agli imballaggi, al trasporto…

Io credo – ha concluso Brescacin – che le persone non comprino solo il prodotto e non comprino solo in base al prezzo, comprano qualcos’altro: valori, consapevolezza. Forse questo non vale per la totalità degli individui, ma per una parte sì. Per questo credo che i negozi specializzati abbiano ancora un futuro, perché dai noi si trova una certa filosofia aziendale, principi di vita, innovazione, elementi spirituali e morali, ideali … D’altronde, non di solo pane vive l’uomo, giusto?”.

Elena Consonni

Notizie da GreenPlanet

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