A Londra fino all’11 febbraio si può visitare HORTUS (Hydro Organisms Responsive To Urban Stimuli), mostra curata nella sede dell’AA School of Architecture da Claudia Pasquero e Marco Poletto, ex studenti del Politecnico di Torino e fondatori del londinese ecoLogicStudio. L’idea è quella che i visitatori possano interagire proponendo nuove pratiche di biogardening urbano attraverso l’interazione tra luce, materia ovvero biomasse e anidride carbonica, e informazioni multimediali (immagini, tweets, statistiche), in grado di attivare meccanismi diversificati di autoregolazione e di dar vita a nuove forme di auto-organizzazione vegetale.
HORTUS si propone come una vetrina sperimentale per creare nuovi legami tra tematiche energetiche, ambientali ed ecologiche e rapporti cibernetici fra lo spazio costruito e il paesaggio, in particolar modo quello agricolo, attraverso un nuovo prototipo di giardinaggio. Il progetto nasce da una precedente sperimentazione a scala urbana proposta a Simrishamn (Svezia), dove ecoLogicStudio ha proposto un piano di recupero e rilancio dell’area, dedita alla pesca e all’agricoltura. Algae Farm – così si chiama – mira a trasformare Simrishamn in un paese in cui la produzione di biocarburanti ed energie rinnovabili derivi dalle alghe: si stima infatti che questi organismi potrebbero produrre quasi l’80% dell’ossigeno mondiale.