La presentazione della ricerca promossa da CSO Italy nell’ambito del progetto Made in Nature è stata l’occasione per raccogliere delle riflessioni sui consumi del biologico da parte degli operatori che hanno contribuito al progetto. “Il grande merito del biologico – ha affermato Paolo Bruni, presidente di CSO Italy – è stato quello di sensibilizzare le coscienze di consumatori e di conseguenza dei produttori sull’uso dei prodotti chimici in agricoltura. Credo che, al di là di questo progetto, le istituzioni abbiano un ruolo importante nell’indirizzare verso il consumo di prodotti biologici e di ortofrutta in generale”.
Paolo Pari, direttore di Almaverde Bio si è invece soffermato sul ruolo degli operatori. “I consumi rispetto a dieci anni fa – ha sottolineato – sono cambiati e per questo va riorganizzata l’offerta dell’ortofrutta bio. Penso al tema prezzo, che è ricorrente nell’indagine. Se penso al prodotto convenzionale, nella categoria delle mele trovo diversi articoli con prezzi differenti a seconda della varietà, del calibro… queste differenze esistono anche nel biologico e il prezzo dovrebbe rispecchiarle. Non dico di svilire il prodotto, ma di attribuire il giusto valore a ogni referenza. Forse così si potrebbe raggiungere anche coloro che non sono acquirenti abituali”.
Luca Zocca, direttore di Alce Nero, ha rimarcato la necessità di dare più informazioni. “Molti consumatori – ha affermato – confondono ancora il biologico con altri tipi di produzione agricola, come il km0. Bisogna fare informazione a questo proposito, non solo attraverso campagne di comunicazione di massa, ma anche qualificando il personale dei reparti dei supermercati perché siano in grado di trasmettere il valore del biologico ai clienti”.
All’incontro ha partecipato anche Alessandro Beduschi, assessore all’agricoltura di Regione Lombardia, che ha sottolineato che, pur essendo la produzione agricola biologica residuale, la consapevolezza e l’interesse verso il biologico siano in crescita, sia tra i consumatori che tra i produttori lombardi. “Le istituzioni – ha affermato – devono investire nel biologico. Regione Lombardia lo sta facendo, anche attraverso la creazione di distretti ad hoc. Collaboriamo con l’Europa per semplificare l’accesso ai bandi europei per le piccole imprese del settore biologico, riconoscendo le difficoltà che spesso incontrano. Vedere il ritorno di budget europei non utilizzati è per noi una sconfitta della politica comunitaria”.
Elena Consonni