Come viene percepita l’intera filiera biologica agli occhi dei cittadini? È questa la domanda che si è posta AssoBio, in partnership con SWG, indagando la percezione del biologico e i green claims in un complesso quadro nazionale, attraverso un’indagine su un campione di 973 persone tra i 18 e i 74 anni. L’analisi indaga a tutto tondo sul mondo bio, dall’alimentare al cosmetico, e i risultati, nonostante l’impegno preso da parte di istituzioni e associazioni nel settore, sono preoccupanti
“Nel 2018, un italiano su quattro non credeva al biologico, ora invece siamo al 55%”, illustra il dottor Riccardo Grassi di SWG. Ma non stiamo parlando di un risultato sufficientemente positivo, soprattutto perché il 56% dei consumatori non crede alle identificazioni o alle certificazioni poste sulle etichette dei prodotti biologici. In alcuni casi, addirittura, le etichette non vengono ben interpretate o non vengono proprio riconosciute. Il 38%, per esempio, non riconosce nemmeno il comune logo della certificazione FSC, entrata nelle nostre case già ormai più di vent’anni fa.
Nonostante i dati evidenzino una sfiducia dei consumatori, il 60% degli intervistati dichiara di porre la massima attenzione nell’acquisto di prodotti sostenibili. “In un momento in cui le famiglie stanno attente al denaro, il 70% sarebbe disposto a spendere di più pur di avere la garanzia di avere nel carrello un prodotto biologico“, aggiunge Grassi. Ma risulta difficile ai consumatori orientarsi nella filiera.
“Le ricerche fanno riflettere – conclude Nicoletta Maffini, presidente di AssoBio –. Il 70% è interessato ai temi ambientali, ma c’è bisogno di garanzia e chiarezza per riconoscere i prodotti giusti. È necessario agire in modo congiunto tra associazioni e istituzioni, per fare chiarezza sui temi, in particolare quello di diffondere la conoscenza del logo europeo del biologico”.
Fonte: Il Resto del Carlino