Approvati i decreti di adeguamento alla normativa UE su Bio e PAC

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Durante il Consiglio dei Ministri del 3 agosto, sono state discusse alcune normative europee riguardanti prodotti biologici e la Politica Agricola Comune (PAC), focalizzandosi in particolare sull’adeguamento della legislazione nazionale a tali disposizioni.

Su proposta del Ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR Raffaele Fitto, nonché del Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, è stato approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo per l’adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del Regolamento (UE) n. 2018/848, relativo alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici, nonché alle disposizioni del Regolamento (UE) n. 2017/625, riguardante i controlli ufficiali e altre attività ufficiali effettuate per garantire l’applicazione della legislazione sugli alimenti e sui mangimi, nonché le norme sulla salute e il benessere degli animali, la sanità delle piante e i prodotti fitosanitari.

Il testo interviene in alcuni aspetti di contorno, come le motivazioni che possono portare alla sospensione o la revoca degli organismi di certificazione, le procedure per la designazione dei laboratori nazionali di riferimento per le analisi ufficiali, l’istituzione, ma solo dopo uno specifico prossimo ulteriore decreto, della banca dati pubblica in grado di garantire la tracciabilità delle transazioni commerciali dei prodotti biologici.

Infine, si adegua il sistema sanzionatorio per gli organismi di controllo e per gli operatori biologici, compresi i gruppi di operatori, che adottano condotte non conformi, compreso l’illecito utilizzo dei termini riferiti all’agricoltura biologica da parte di operatori non assoggettati al sistema di controllo. Tali sanzioni possono arrivare, in alcuni casi, fino a 24.000 euro o al 5% del fatturato.

Lo stesso CdM del 3 agosto è intervenuto anche sul fronte del quadro sanzionatorio della nuova PAC autorizzando un decreto di modifica e integrazione del D.Lgs del 17 marzo 2023 n. 42.

Le nuove norme riguardano:

  • il recupero di pagamenti indebiti;
  • la modifica dell’impianto sanzionatorio per la condizionalità sociale;
  • le riduzioni in caso di presentazione tardiva di modifiche alla domanda di aiuto presentata nei termini utili;
  • il numero massimo di ovicaprini non identificati, allevati in aree montane, per i quali non si applicano sanzioni derivanti dagli interventi di sviluppo rurale;
  • la specificazione della successione temporale dell’applicazione degli obblighi e dei controlli di condizionalità;
  • le disposizioni specifiche per le riduzioni dei pagamenti per gli ecoschemi;
  • la previsione di sanzioni nel caso di violazione degli impegni e di altri obblighi degli interventi dello sviluppo rurale non connessi alla superficie e agli animali, ivi inclusa la relativa ammissibilità.

Inoltre, vengono introdotte sanzioni per la mancata osservanza della normativa per gli interventi nei settori vitivinicolo, ortofrutticolo, dell’apicoltura e dell’olio d’oliva e delle olive da tavola, inclusi nel Piano Strategico PAC 2023/2027.

Fonte: Presidenza del Consiglio dei Ministri

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