Uno degli impatti più diretti del passaggio della IV Gamma al bio, trend spinto dalla strategia europea Farm to Fork, potrebbe essere quello dell’aumento del fatturato dei produttori. Ma per arrivare a questo, c’è di mezzo una impegnativa attività di innovazione, resa possibile solo da importanti sostegni pubblici, provvedimenti europei specifici da adottare, oltre che l’avvio di un cambio culturale nella GDO.
Lo afferma Ernesto Fornari, direttore generale di Apofruit e storico direttore di Canova, la società che produce ortofrutta biologica a marchio Almaverde Bio. Nella conferenza online promossa lo scorso giovedì dal Corriere Ortofrutticolo dal titolo “F2F: sfide e opportunità per l’ortofrutta italiana”, Fornari ha ricordato l’esperienza di successo delle Isole Almaverde Bio, avviata con Conad, Finiper e Coop Centro Italia.
Oggi le Isole sono circa 40 e propongono tra gli altri prodotti anche un’offerta di circa 15-20 referenze di IV e V Gamma biologica. Ma la strategia di espansione sul mercato si è spinta oltre con l’accordo con Coop Alleanza 3.0, iniziata quest’anno, che ha portato all’apertura, due giorni fa, di un punto in-Coop in centro a Bologna, che ha un reparto ortofrutta interamente bio dove il prodotto sfuso è a marchio Almaverde Bio mentre quello confezionato, e quindi la IV e V Gamma, è a marchio Vivi Verde che è la Private Label di Coop. Si tratta della seconda apertura, dopo quella di un pdv Coop di prossimità a Ravenna e presto sono previste altre aperture, sia a Bologna che nelle altre città dove opera Coop Alleanza 3.0 con punti vendita di prossimità.
“Questo format ha ancora poche referenze di IV e V Gamma – sottolinea Ernesto Fornari – e, soprattutto, una bassa profondità dell’assortimento. Ci stiamo lavorando. Tra i prodotti F&V ready-to-eat ci sono, ad esempio, le zucche a cubetti, le carotine, lo spinacio, il minestrone e gli estratti. Ma ci sono tutte le potenzialità per fare molto di più.”
Mariangela Latella
(fonte: Freshcutnews.it)