Alce Nero, l’azienda che da oltre 40 anni ha fatto del biologico la propria cifra costitutiva, ha pubblicato un nuovo bilancio di sostenibilità per l’anno 2023. Un documento di quasi 250 pagine che descrive impegni e risultati dell’impresa nei vari ambiti di interesse: le caratteristiche della Governance, l’approccio pionieristico all’ambiente, le persone e le politiche di welfare, e ancora il modo distintivo di fare i prodotti e le azioni impegnate a sostenere il territorio.
Il paper, scritto e condiviso da tutte le funzioni aziendali sotto il coordinamento dell’ufficio Qualità, Ricerca e Sviluppo, Filiere di Alce Nero S.p.a, è stato redatto in conformità ai GRI Standard 2021 perché potesse essere facilmente confrontabile e consultabile da tutti.
“Non possiamo fare a meno del cibo ma possiamo scegliere un cibo che supporti la vita stessa. Questo è Alce Nero e il nostro è cibo che alimenta la Vita” è il messaggio con cui l’azienda ha deciso di aprire una rendicontazione che percorre nuove strade per la progettazione di un modello agro-industriale che metta al centro un approccio Nature Positive e un’economia circolare che parta dalla materia prima coltivata fino alla sua espressione all’interno di un prodotto finito.
Proprio questo è l’obiettivo del progetto BON.Tà – BuONe pratiche per lo sviluppo della produTtività, sostenibilitÀ e redditività della filiera biologica La Cesenate-Alce Nero – che valorizzerà gli scarti e i sottoprodotti delle filiere agricole trasformandoli in nuovi prodotti secondari o terziari, trovando inediti utilizzi per le materie che, fino ad oggi, erano rimaste inutilizzate, contribuendo così a ridurre gli sprechi e a promuovere un’agricoltura più sostenibile. Il progetto si articola attraverso quattro linee di intervento specifiche con relativi target quantitativi e qualitativi da raggiungere, e i cui risultati verranno resi disponibili a tutti sul sito web di Alce Nero durante le attività di progetto.
Ma non solo, attraverso il documento l’impresa presenta per la prima volta anche Beyond Bio: un nuovo modo di valorizzare il proprio modello agricolo e di delineare un approccio evolutivo che sia “oltre il biologico” e come tale in grado di affrontare le sfide future in un contesto critico per l’intero food system.
Il modello pilota sarà l’azienda agricola Selvello (GR) di proprietà del presidente Arturo Santini, 100% a produzione biologica, situata nella Maremma Grossetana, le cui materie prime coltivate (frutta, pomodoro, grano) vengono tutte utilizzate nei prodotti Alce Nero; un prototipo perfetto che mette in relazione natura, agricoltura, cibo e persone e vuole rappresentare un luogo di produzione sostenibile, di formazione, di ricreazione e di terapia. Alce Nero sta lavorando per rendere questo luogo un punto di incontro per tutti coloro che vorranno approfondire la visione sostenibile dell’azienda e toccare con mano la possibilità di realizzazione di un cibo buono, sano e rigenerativo. Non solo, il progetto si propone di valorizzare anche le proprie risorse naturali quali biodiversità, suolo ed acqua, studiando come esse interagiscano e si riflettano nella qualità dei prodotti finiti Alce Nero e comprendere come gli elementi della biodiversità influenzino l’agricoltura biologica al fine di ottenere prodotti agrobiodiversi ad elevato valore nutrizionale.
“Da sempre Alce Nero è un’impresa orientata allo sviluppo di un modello con una forte connotazione sociale e ambientale che non si limita a produrre “beni alimentari” ma aspira ad offrire servizi per il benessere del Sistema di cui è parte e da cui dipende, ponendosi come elemento di raccordo, coesione e valorizzazione tra i propri azionisti del mondo agricolo e agroindustriale biologici (essi stessi proprietari e produttori con cui condividiamo la stessa visione) e la Società. Da questa consapevolezza partiremo per andare oltre, verso progetti di economia circolare che sappiano valorizzare i prodotti della Terra in maniera inedita, utilizzandone anche ciò che, comunemente, viene considerato “scarto”. Ma non solo: renderemo ancora più manifesto il nostro modo di fare agricoltura, aprendo le porte alle nostre aziende agricole modello per rendere tangibile come scelte produttive e di consumo responsabili e consapevoli possano influenzare potentemente diverse sfere della nostra vita e come le decisioni sul nostro modo di alimentarci rappresentino un investimento a lungo termine nel benessere e nella Salute personale e collettiva”, ha dichiarato Erika Marrone, direttrice Qualità, Ricerca & Sviluppo, Filiere.
Nuove linee distintive inscritte in una strategia Nature Positive che non si limiti a neutralizzare gli impatti generati dalla coltivazione e trasformazione dei prodotti, ma che li renda positivi per l’ambiente e contribuisca a rigenerare il patrimonio naturale. Un percorso, questo, che Alce Nero farà grazie alla collaborazione con Etifor e concentrandosi in particolare sulle emissioni atmosferiche, la gestione delle risorse idriche e la biodiversità.
Si delinea nel documento un quadro di azione che non perde mai di vista le persone, a cui Alce Nero nel 2023 ha dedicato azioni mirate alla crescita personale grazie a percorsi di counseling di team, ma soprattutto i prodotti: ormai oltre 300, sono tutti realizzati a partire da materie prime prevalentemente provenienti da soci, che valorizzano una dieta mediterranea agrobiodiversa e che vengono sviluppati con liste ingredienti essenziali, pensate per il benessere delle persone di tutte le età, anche nelle fasi più delicate della vita.
Per consultare il bilancio integrale: www.alcenero.com/pages/bilancio-di-sostenibilita-alce-nero
Fonte: Ufficio Stampa Alce Nero