Il nuovo sistema dei controlli ufficiali ha iniziato il suo iter parlamentare. Lo scorso 13 settembre è infatti stato infatti presentato lo Schema di decreto legislativo recante adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni europee relative alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici, ai controlli ufficiali e alle altre attività ufficiali effettuati per garantire l’applicazione della legislazione sugli alimenti e sui mangimi, delle norme sulla salute e sul benessere degli animali, sulla sanità delle piante nonché sui prodotti fitosanitari.
“Si tratta di adeguamenti che ci consentiranno di garantire ulteriormente l’alta qualità della produzione agroalimentare italiana. Finalità è la disciplina del sistema di controlli e certificazione, il sistema della tracciabilità dei prodotti biologici, il sistema sanzionatorio. Sono previste anche le indicazioni per procedere, da parte del MASAF, autorità competente responsabile dell’organizzazione dei controlli nella produzione biologica, alla designazione del laboratorio nazionale di riferimento e dei laboratori ufficiali per l’effettuazione di analisi”, ha spiegato a riguardo il senatore della Lega Giorgio Maria Bergesio, vicepresidente Commissione Attività produttive.
Dunque spetterà al MASAF tramite l’Autorità di controllo competente per il settore biologico l’organizzazione dei controlli ufficiali e delle altre attività ufficiali in materia di produzione biologica e di etichettatura dei prodotti biologici, la tenuta dell’elenco degli organismi di controllo autorizzati, così come la designazione di un proprio laboratorio nazionale di riferimento.
“La misura definisce anche la non conformità, dovuta al mancato rispetto da parte degli operatori delle disposizioni previste dalla normativa dell’Unione europea e dalle normative nazionali e regionali in materia di produzione biologica – ha continuato il Senatore della Lega – . Nel caso in cui gli organismi di controllo accertassero condizioni di non conformità dovranno adottare precise misure a carico degli operatori, tra le quali il divieto alla commercializzazione di prodotti che facciano riferimento alla produzione biologica, la sospensione o il ritiro del certificato, nonché l’imposizione di un obbligo di informazione nei confronti dei clienti”.
Per la tracciabilità delle transazioni commerciali dei prodotti biologici, il MASAF istituirà una banca dati pubblica, senza nuovi o maggiori oneri a carico dello Stato, nel rispetto del sistema di identificazione e registrazione (I&R) degli operatori, degli stabilimenti e degli animali. Con successivo decreto saranno individuate le filiere produttive e le categorie di operatori biologici obbligate ad utilizzare tale banca dati.
Gli operatori autorizzati alla produzione biologica saranno registrati nel Sistema Informativo Biologico (SIB) all’interno del SIAN. Il Sistema SIB è suddiviso in sezioni produttive. Nella sezione riguardante le produzioni biologiche animali saranno registrati, fra gli altri dati, il codice stalla ASL; la specie animale allevata; il tipo di produzione; il metodo di produzione (biologico/conversione o non biologico); la consistenza capi UBA corrispondenti (con indicazione se gli animali non sono destinati alla produzione biologica ma ad attività hobbystica o al consumo personale).
“Vengono indicate inoltre le sanzioni amministrative e pecuniarie nel caso in cui venga accertato l’uso indebito di riferimenti al metodo di produzione biologico da parte di soggetti che non sono inseriti nel sistema di controllo per l’agricoltura biologica e per chiunque faccia un utilizzo improprio del marchio biologico italiano. Un intervento che assicura la sicurezza dell’agricoltura biologica italiana, da sempre di alto livello come tutta la produzione agroalimentare del nostro Paese”.
Cospicue anche le sanzioni a carico degli organismi di controllo che non rispettino i requisiti operativi e di risorse umane dettati dal MASAF.
“Nel corso dei lavori, la Commissione farà sicuramente proposte migliorative del testo, recependo anche le istanze del settore e sempre a difesa dei produttori che lavorano bene e del consumatore che deve essere tutelato”, ha concluso il senatore Bergesio.
In parallelo, il Ministero dell’Agricoltura ha predisposto il decreto che suddivide le risorse del Fondo per lo sviluppo della produzione biologica, negli anni 2023,2024 e 2025. Fra gli ambiti del finanziamento figura la realizzazione del marchio biologico italiano. Anche su questo decreto dovrà pronunciarsi il Parlamento.
La Redazione