A Firenze nell’Ortobioattivo si producono super verdure grazie all’agricoltura rigenerativa

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Nel cuore della collina di Bellosguardo, nel quadrante sud-ovest di Firenze, Andrea Battiata ha rivoluzionato il modo di coltivare. L’agronomo, che ha maturato esperienze in giro per il mondo – dalla Sicilia alla foresta amazzonica – ha fondato Orto Bioattivo, un progetto che unisce pratiche agricole antiche e tecnologie all’avanguardia per ottenere ortaggi “oltre il biologico”.

Con quasi 70 anni alle spalle, Battiata ha trasformato la sua passione per l’osservazione della natura in una filosofia: rigenerare il suolo anziché esaurirlo. Su 5 ettari, l’azienda sfrutta innovazioni come un bioreattore-fermentatore per produrre batteri che incrementano la biodiversità e un sistema di biochar, il carbone vegetale utilizzato fin dagli Indios per migliorare la fertilità del terreno. Queste tecniche permettono di riprodurre, in modo controllato, i processi naturali che nelle foreste garantiscono la vitalità del suolo.

Il valore degli ortaggi di Orto Bioattivo non si limita al gusto: trial clinici condotti dall’Ospedale Universitario di Careggi hanno evidenziato un alto contenuto di composti bioattivi, elementi chiave per la salute. Oggi, una rete di circa 150 famiglie a Firenze riceve settimanalmente cassette di verdure nutrienti, coltivate nel rispetto della terra e con un impatto ambientale minimo.

L’esperienza di Andrea Battiata dimostra che con innovazione, osservazione attenta e rispetto per i processi naturali è possibile ripensare il modello agricolo, restituendo vitalità al suolo e creando filiere sostenibili. Un esempio virtuoso di come tradizione e tecnologia possano convivere per un futuro alimentare migliore.

La Redazione

Notizie da GreenPlanet

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