Si sta svolgendo a Bari la seconda edizione dell’Organic Europe Youth Event (OEYE), organizzata da IFOAM Organics Europe, che accoglie 120 giovani appassionati di agricoltura biologica e sostenibile provenienti da 23 Paesi europei e non.
Il programma dell’evento, pensato per incoraggiare la collaborazione interdisciplinare e stimolare il pensiero innovativo, include tavole rotonde, conferenze e sessioni interattive guidate da un gruppo eterogeneo di relatori provenienti da vari segmenti del settore agroalimentare.
Questo evento è una delle tante attività che IFOAM Organics Europe ha istituito per mobilitare, unire e coinvolgere i giovani nel movimento biologico europeo, con l’obiettivo di costruire una comunità a cui potersi sempre rivolgere, con cui fare squadra e da cui trarre ispirazione.
In un post su LinkedIn, Eduardo Cuoco, direttore di IFOAM Organics Europe, ha celebrato il successo della prima giornata di OEYE: “Circa 110 partecipanti hanno avuto modo di fare rete e di conoscersi meglio grazie a un’attività stimolante organizzata nell’ambito del progetto Being Organic In EU. Grazie!”, per poi proseguire riproponendo e spiegando i momenti salienti.
La tavola rotonda Chi è chi nei sistemi alimentari sostenibili? Biologico, agroecologia, biodinamica e rigenerazione – insieme per un’agricoltura sostenibile, moderato da Silvia L. Schmidt e con l’intervento di Clara-Hanna Bosch (Fundación Regeneration Academy), Karla Škorjanc (cooperativa agricola Isola di Krk), Marco Paravicini Crespi (FederBio) e Rudolfs Pulkstenis CEJA Young Farmers, ha illustrato i diversi approcci all’agricoltura sostenibile e ha messo in evidenza come abbiano per lo più cose in comune, con piccole differenze che riguardano i dettagli e non i principi fondamentali. Per affrontare le sfide che ci attendono, è fondamentale stringere alleanze e trovare modi per rafforzarci a vicenda attraverso ciò che ci unisce.
Le prime due sessioni di apprendimento parallele si sono concentrate sull’accesso alla terra e sui biodistretti. La lezione I giovani e l’accesso alla terra, tenuta da Jean-Marc Louvin ICLEI, ha riguardato l’accesso alla terra e il rinnovamento generazionale. I partecipanti hanno appreso la molteplicità delle questioni (sociali, economiche e ambientali), la loro interconnessione e le loro conseguenze, e sono stati presentati esempi di relazioni giuste e sostenibili con la terra a beneficio di produttori, consumatori, natura e biodiversità.
Durante Sostenere le comunità: The potential of Biodistricts in nurturing rural vitality, tenuto da Hilde Straub (Bio-Musterregion Biberach) e Patrizia Pugliese CIHEAM Bari, è stato mostrato come i biodistretti, coinvolgendo i cittadini e i movimenti di base, possano davvero avere il potere di influenzare le leggi regionali e nazionali sull’agricoltura.
La seconda serie di sessioni di apprendimento parallele ha riguardato il genere in agricoltura e la digitalizzazione. Attraverso Agricoltura (bio)diversa: portare l’intersezionalità e la queerness nella terra i partecipanti hanno avuto la possibilità di ascoltare Jessica Donham-Buratti Agroecology Europe Association e Natasha Ortolan Ervilha (Queering Agriculture), che hanno esplorato l’intersezione tra femminismo e queerness in agricoltura, mettendo in discussione le strutture agricole etero-patriarcali esistenti.
Durante l’ultima conferenza della giornata Growing forward: L’agricoltura nell’era digitale, i relatori Emre Gürdal (Arif Gurdal Dairy) e Vincenzo Verrastro (CIHEAM Bari) hanno illustrato esempi di buone pratiche sulle opportunità che gli strumenti di digitalizzazione offrono al settore dell’agricoltura biologica, delineando al contempo sfide e rischi che vale la pena tenere in considerazione, come gli oneri finanziari, le nuove competenze necessarie, la dipendenza dalle soluzioni tecnologiche.
OEYE si concluderà con un’escursione facoltativa il 10 luglio.