Sviluppo di nuove referenze a marchio Almaverde Bio e di gamma sia nel comparto ambient che frozen. Ecco le linee direttrici lungo cui Fruttagel, primo trasformatore di materia prima biologica in Italia, opera, in ambito biologico. L’offerta biologica di Fruttagel è trasversale a tutti i comparti in cui l’azienda è attiva: vegetali surgelati, succhi, nettari e bevande alla frutta, polpe e passate di pomodoro, bevande vegetali.
Un’altra area in cui Fruttagel dimostra un notevole impegno è quella dei progetti di economia circolare lungo l’intera filiera produttiva, avvalendosi di collaborazioni con enti scientifici, come ci ha raccontato Stanislao Giuseppe Fabbrino, presidente e amministratore delegato Fruttagel, in questa intervista.
⁃ Come è nata Fruttagel?
“Fruttagel nasce nel 1994 con l’acquisizione dello stabilimento di Alfonsine (RA), portando avanti l’eredità di due grandi realtà cooperative del territorio emiliano-romagnolo: Ala Frutta e Parmasole. La prima specializzata nella lavorazione di frutta fresca, la seconda leader di mercato per la lavorazione del pomodoro. Nel 1998 viene costituito a Termoli (CB) il Consorzio Fruttagel Molise per la gestione in affitto dello stabilimento di Larino, dedicato esclusivamente alla lavorazione dei vegetali surgelati, di proprietà della Regione Molise fino al 2009, anno in cui viene acquisito da Fruttagel”.
– Mi racconta come avete contribuito alla fondazione del Consorzio Almaverde Bio?
“Nel 2000, insieme ad altre aziende emiliano-romagnole, Fruttagel costituisce il Consorzio Almaverde Bio, oggi tra i brand di prodotti biologici più apprezzati in Italia. Fin dall’avvio della propria attività, Fruttagel si è posta la missione di essere un protagonista significativo della filiera agroindustriale, capace di qualificare la presenza cooperativa nella produzione, nella trasformazione e nella distribuzione per il benessere alimentare delle persone”.
⁃ Cosa significa per Fruttagel essere impresa?
“Per Fruttagel, essere impresa significa produrre valore condiviso, realizzare innovazione, concorrere allo sviluppo sociale delle comunità di riferimento, dimostrare che è possibile fare impresa rispettando le persone, il loro lavoro, la competizione e il mercato”.
⁃ E cosa significa, invece, “biologico”?
“Lo sviluppo del biologico si inserisce nella più ampia cornice dell’attenzione alla sostenibilità, da sempre di primaria rilevanza per Fruttagel. Un’attenzione che trova espressione anche in investimenti volti alla tutela delle risorse naturali e al risparmio energetico, nella scelta di soluzioni per il confezionamento dei prodotti il più possibile eco-friendly e nella valorizzazione della qualità delle filiere italiane, per citare alcuni esempi. Nel 2020, la quantità di ortaggi e frutta biologica certificata ha rappresentato il 30,19% del totale della Materia Prima Agricola complessivamente lavorata, una quota cresciuta negli anni. Basti pensare che nel 2018 si attestava al 21,92%. Il dato del 2020 rappresenta un consolidamento del ruolo di Fruttagel quale primo trasformatore di materia prima biologica in Italia ed è al contempo rappresentativo della capacità dell’azienda di intercettare e anticipare le necessità del mercato. Il biologico, infatti, è da tempo tra i più significativi trend di consumo, grazie alla crescente attenzione dei consumatori verso prodotti sostenibili”.
⁃ In questo senso, da cosa sono stati caratterizzati le logiche di investimento di Fruttagel negli ultimi anni?
“Su questo fronte, nel corso del 2020 Fruttagel ha investito nello sviluppo di nuove referenze a marchio Almaverde Bio e nell’ampliamento di gamma sia nel comparto ambient che frozen. Tali investimenti hanno portato a un incremento del fatturato nel biologico, in particolare derivante dalla crescita delle vendite Almaverde Bio nel mercato domestico nei canali Retail, sullo shop on line, soprattutto nei mesi del lockdown, e dalle vendite all’estero in tutti i comparti, in particolare pomodoro e bevande vegetali”.
⁃ Mi racconta l’offerta biologica di Fruttagel?
“L’offerta biologica di Fruttagel è trasversale a tutti i comparti in cui l’azienda opera: vegetali surgelati, succhi, nettari e bevande alla frutta, polpe e passate di pomodoro, bevande vegetali. Accanto alle referenze Almaverde Bio, disponibili sia per il canale Retail che per il Food Service, in qualità di co-packer Fruttagel offre ai propri clienti dell’industria e della distribuzione una gamma completa di prodotti biologici di qualità che valorizzano le principali tipicità della filiera agricola italiana. I prodotti realizzati da Fruttagel arrivano, inoltre, al consumatore anche attraverso i servizi di ristorazione collettiva e commerciale, e il porta a porta”.
⁃ Come si declina l’impegno di Fruttagel finalizzato alla riduzione dell’impatto ambientale?
“L’impegno di Fruttagel per ridurre l’impatto ambientale della propria attività e preservare le risorse naturali si sviluppa in diverse direzioni. A livello di investimenti sul fronte infrastrutturale, tra quelli più importanti rientrano: il depuratore per il recupero delle acque nello dello stabilimento di Alfonsine; il co-generatore che consente di coprire circa il 30% del fabbisogno di energia elettrica necessaria al funzionamento del medesimo stabilimento e recuperare il vapore prodotto per i cicli produttivi e il riscaldamento degli uffici; le iniziative di relamping in entrambi gli stabilimenti aziendali; un nuovo magazzino automatico surgelato entro il 2023 ad Alfonsine, che permetterà di percorrere 130.000 km in meno su strada, risparmiare 47.000 litri di gasolio e ridurre l’emissione di oltre 120 tonnellate di Co2”.
⁃ E per quanto riguarda i prodotti?
“Per quanto riguarda i prodotti, Fruttagel sceglie confezioni il più possibile eco-friendly: per le bevande e i derivati del pomodoro vengono impiegate principalmente le confezioni Tetra Pak®, costituite prevalentemente da carta; per i surgelati biologici destinati al canale Retail, Fruttagel ha sviluppato un pack interamente compostabile certificato OK Compost dall’ente TÜV Austria, da smaltire nella raccolta organica. Fruttagel è, inoltre, impegnata in progetti di economia circolare lungo l’intera filiera produttiva che prevedono la collaborazione con enti scientifici quali l’Università di Bologna e il Tecnopolo di Rimini. Nel 2020 ha sottoscritto con il Gruppo Hera il protocollo Hera Business Solution, al fine di avvalersi di competenze specialistiche nella gestione integrata dei rifiuti, nella depurazione delle acque e in materia di energia e servizi di efficientamento”.
– Avete introdotto novità di prodotto o ne prevedete prossimamente in ambito Bio?
“Con il brand Almaverde Bio sono nate alcune delle più recenti novità di prodotto realizzate da Fruttagel, tutte proposte in confezioni eco-friendly. Le ultime, lanciate sul mercato a luglio 2021, sono due innovative bevande vegetali: So di Buono, distribuita nel canale Retail, e L’Alternativa vegetale, per il Fuori Casa e i mercati esteri. Nascono da un mix di avena, mandorle e anacardi, sapientemente dosati nella formulazione per ottenere un gusto delicato e naturale, che rende queste bevande biologiche perfette per tutta la famiglia, da gustare a colazione o per uno spuntino, da utilizzare per la preparazione di cappuccini dalla densa schiuma o per realizzare ricette sia dolci che salate. Nutrizionalmente bilanciate, So di Buono e L’Alternativa vegetale sono prive di zuccheri aggiunti, naturalmente senza lattosio, senza soia, fonte di proteine e a basso contenuto di grassi saturi. Sono disponibili nella pratica confezione Tetra Brik Prisma® con tappo, nel formato da 750 ml, un pack costituito prevalentemente da carta certificata FSC™ e materiali provenienti da fonti controllate. Innovativa anche la linea “Le Vellutate Senza Olio”, tre vellutate biologiche surgelate, nelle varianti Mix di verdure, Asparagi e Zucca e Carote, con etichetta ‘corta’, preparate con verdure rigorosamente di origine italiana, senza l’utilizzo di olio né grassi, ricche di fibre e confezionate in busta compostabile”.
⁃ Cosa vi aspettate dal mercato del Bio più in generale?
L’attenzione dei consumatori verso prodotti biologici e, più in generale, sostenibili è un trend già in essere da diversi anni e trasversale a diversi comparti. Guardando al futuro del mercato – non solo in ambito food – si prevede un consolidamento delle attuali tendenze che spingono i consumatori più consapevoli a essere sempre più attenti agli aspetti salutistici, al metodo di produzione, biologico in primis, coniugato all’origine italiana e alla sostenibilità in senso ambientale, ma anche sociale ed economico”.
Stefania Tessari