Maurizio Martina, 43enne politico di Calcinate, segretario nazionale del PD e ministro dell’agricoltura nel governo Renzi e Gentiloni, ha ufficialmente lasciato il parlamento per intraprendere un incarico internazionale all’interno della FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura).
L’annuncio arriva dalla sua pagina Facebook: “Nei prossimi giorni si aprirà per me un nuovo capitolo d’impegno. Lascerò le mie responsabilità politiche e istituzionali nazionali per iniziare l’esperienza in FAO come special advisor e vicedirettore generale aggiunto. Come tanti possono capire, si tratta di una scelta carica di forti emozioni personali: dopo più di vent’anni di militanza politica diretta, compio un passo nuovo nell’esperienza diplomatica internazionale. Sono molto grato al direttore generale QU Dongyu per la fiducia e al nostro Governo per aver seguito la proposta tramite il prezioso lavoro del ministro degli esteri e della farnesina oltre che della nostra rappresentanza permanente. L’esperienza di Expo 2015 e il lavoro al ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali nella scorsa legislatura mi hanno consentito di sviluppare ancora meglio competenze e di arricchire il mio bagaglio su questo fronte. Che si trattasse della lotta al caporalato o della difesa del reddito dei nostri agricoltori mi sono sempre fatto guidare da alcuni principi inderogabili. Ora si apre per me la possibilità di continuare questo impegno al servizio di una straordinaria esperienza multilaterale come la FAO lavorando sui temi dell’agenda G20, del prossimo Food Summit promosso dall’ONU e sul progetto della ‘Food Coalition’ presentato proprio dall’Italia. Io credo in una nuova stagione della cooperazione multilaterale, che si misuri senza reticenze anche coi suoi limiti, per offrire oggi e in futuro le giuste risposte alla comunità internazionale”.
“La nomina di Martina è una buona notizia per tutta l’Italia”, ha commentato Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia. “Siamo sicuri che le sue capacità e le sue competenze faranno la differenza nel perseguire una sfida ambiziosa: un pianeta più sostenibile e al tempo stesso capace di comprendere e valorizzare l’indispensabilità e la centralità della filiera agroalimentare. A lui vanno i migliori auguri e tutto il sostegno di Filiera Italia”.