Quasi dimezzata la produzione di olio EVO bio in Calabria

ulivi Calabria

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In Calabria l’olio extra vergine rappresenta una vera e propria eccellenza del territorio, con circa il 50% della produzione bio. Nel 2019 la regione era seconda in Italia ma nel 2020 perde una posizione e diventa terza, con volumi in calo del 40% .

L’olio extravergine d’oliva prodotto in Calabria non è solo un’eccellenza del territorio: con le sue varie denominazioni e l’indicazione di origine protetta è un cardine dell’economia locale.

Un tesoro di biodiversità, di cui quasi il 50% biologico, “per una filiera che coinvolge 692 frantoi, il 15% del totale italiano, che sul mercato vale circa 600 milioni con un forte impiego di manodopera”, spiega Coldiretti.

Fra le cultivar più diffuse, cui è riservata l’Igp, la Roggianella, la Grossa di Gerace, l’Ottobratica, la Sinopolese, la Tondina, la Grossa di Cassano, la Dolce di Rossano. Come riporta il disciplinare, “i processi di trasformazione consentiti per la produzione dell’olio extravergine d’oliva sono esclusivamente di tipo meccanico, realizzati in impianti con sistema di estrazione in continuo, dove non si registra alcun trattamento diverso dal lavaggio, dalla decantazione, dalla centrifugazione e dalla filtrazione. La temperatura massima di lavorazione consentita in frantoio è di 30°”.

“La produzione registra una diminuzione di oltre il 40% causata principalmente dalle anomalie climatiche – ha spiegato Salvatore Oliva presidente dell’Associazione Olivicola Assoproli, promossa da Coldiretti – Per quanto riguarda la qualità, invece, l’olio ottenuto è ottimo, fruttato e fragrante. La pioggia e il vento forte, nella sibaritide e nel crotonese, hanno provocato una cascola di olive che ha inciso negativamente sulla quantità”. Così la Calabria scende in classifica e per quest’annata risulta terza produttrice di olio in Italia, dopo Puglia e Sicilia.

Si è verificato un calo del 40, 45% sulla fascia jonica con punte del 50% nel lametino. Nelle zone interne del cosentino un 30% in meno, mentre nell’area del Tirreno reggino i volumi sono in linea con le migliori annate. I tecnici dell’Assoproli stimano la produzione della campagna 2020-21 intorno alle 25-30mila tonnellate.

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