Il primo dei tre incontri della 36°edizione del Convegno Internazionale di agricoltura biodinamica, in versione online come la pandemia impone, si è tenuto lo scorso 12 novembre e si chiuso tra dati inediti, strategie e soluzioni per lo sviluppo del modello italiano per il Green Deal UE, nascita della Società Scientifica di Biodinamica e istituzione della Borsa di Ricerca intitolata a “Giulia Maria Crespi”.
Organizzato dall’Associazione per l’Agricoltura biodinamica con il contributo dell’Istituto di Formazione Apab che ha messo a disposizione il progetto Val Bio Agri misura 1.2 del PSR finanziato dalla Regione Toscana e Demeter – associazione privata di produttori, trasformatori e distributori di prodotti agricoli e alimentari biodinamici – nella figura del suo nuovo presidente Enrico Amico, l’evento ha dato vita a un importante dibattito internazionale sulle traiettorie dello sviluppo sostenibile grazie al contributo di scienziati ed economisti di diversi atenei europei, imprenditori, medici ed esponenti delle organizzazioni agricole tra i più autorevoli, che hanno presentato dati inediti, strategie, soluzioni per lo sviluppo del modello italiano per il Green deal UE.
La pandemia ha messo in luce le contraddizioni e le criticità della società moderna, in particolare il rapporto uomo-natura. La sfida è immane e richiede una mobilitazione di energie che tocca tutti gli ambiti del sapere umano: da quello economico a quello culturale, dal sociale al tecnologico. La biodinamica, una scienza che va oltre la rappresentazione di un modello agroalimentare sostenibile, propone un approccio scientifico e sociale rigoroso in grado di restituire all’uomo il ruolo di autore del proprio avvenire e di custode del Pianeta. E con un risvolto economico di tutto rispetto: analizzando il settore del biologico l’Italia risulta essere il primo Paese europeo per numero di aziende agricole impegnate nel biologico, con un numero di operatori saliti a ben 80.643 (2019). Crescita trainata anche dal mercato interno, che nonostante il lockdown ha mostrato un incremento dell’11% delle vendite di prodotti Bio nei supermercati (Rapporto GreenItaly 2020).
Tuttavia, con oltre 95% di prodotto esportato e 13.309 euro per ettaro di fatturato annuo, rispetto ai 3.207 della media nazionale, e con una media di 19 addetti ad azienda rispetto alla media italiana delle imprese agroalimentari di soli 2 addetti, il sistema biodinamico costituisce ora la proposta d’eccellenza per salvare l’economia italiana, insieme alla salute e all’ambiente, in una drammatica stagione di crisi.
Tanto più se si considera che, nel pieno di una congiuntura quantomai complessa, sono ora in arrivo i 925 milioni di euro della quota del Recovery Fund destinata all’agricoltura, che non vanno sprecati, oltre alla ben più corposa cifra di 38,7 miliardi riservata all’Italia nell’ambito degli accantonamenti dell’Unione che serviranno a dare nuovo impulso al comparto agricolo. Perché questo enorme flusso di denaro finisca dove serve e sia utilizzato per un reale balzo in avanti all’insegna della cultura e delle colture ‘verdi’, quindi, servono oggi più che mai competenza e programmazione, le stesse che, da anni, Demeter mette al servizio del suo circuito di addetti ai lavori. “A ottobre sono stato chiamato dalla Commissione Europea per illustrare le linee guida Demeter dell’agricoltura biodinamica – ha spiegato, a questo riguardo, il presidente dell’Associazione Demeter Italia, Enrico Amico –, che già applicano tutte le nuove indicazioni delle istituzioni continentali per il Green Deal in agricoltura e costituiscono il modello più calzante per supportare tutti gli agricoltori italiani nella sfida della sostenibilità”.
I punti di forza del sodalizio presieduto da Amico e del sistema biodinamico in generale, del resto, sono proprio l’economia circolare, il recupero della sostanza organica, il contrasto alla desertificazione e ai cambiamenti climatici, il benessere animale, il mancato ricorso a pesticidi e antibiotici, l’alto valore nutrizionale e nutraceutico degli alimenti e la legalità, con la speranza che “la legge sull’agricoltura biologica in discussione al Senato riconosca la biodinamica, come i regolamenti Ue hanno fatto fin dal 1991”.
Moderato e guidato da Carlo Triarico, presidente dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica (nella foto di apertura) il convegno è stato anche l’occasione per la presentazione della neonata Società di Scienze biodinamiche, ente voluto e fondato dallo stesso Triarico assieme ad Alessandro Piccolo, professore di Chimica agraria ed ecologia presso l’università Federico II di Napoli. “L’agricoltura biodinamica in Italia è in costante crescita, il numero di aziende è raddoppiato in 10 anni e i problemi ai quali risponde con soluzioni concrete contribuiscono a fare dell’Italia il primo paese esportatore biodinamico in Europa. Mancava però al nostro paese una Società scientifica di Scienze biodinamiche, per il confronto e la collaborazione dei diversi ricercatori impegnati in questa disciplina”, ha dichiarato Alessandro Piccolo.
Le prossime due tappe del Convegno Internazionale di agricoltura biodinamica sono previste per lunedì 30 novembre e giovedì 10 dicembre.
L’evento è patrocinato da Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, Dipartimento di Scienze per l’Economia e l’Impresa dell’Università degli Studi di Firenze, Regione Toscana, Comune di Firenze, Fondo Ambiente Italiano e Conaf. Gode inoltre del sostegno dell’Istituto di formazione Apab, Demeter Italia, Intesa San Paolo, Genagricola e di un finanziamento della Regione Toscana.