Il biologico potrebbe nutrire l’Europa. A sostenerlo è una ricerca del think tank indipendente IDDRI che sottolinea che se l’Europa passasse interamente ad approcci basati sull’agro-ecologia che prevede rispetto e salvaguardia dell’ambiente, come l’agricoltura biologica, sarebbe perfettamente in grado di nutrire per gli anni a venire la sua popolazione. La ricerca ha inteso indagare se la potenziale conversione di tutta l’agricoltura europea a biologico, con il conseguente declino della produzione che deriverebbe dalle minori rese osservate oggi, potrebbe ancora soddisfare il fabbisogno di una popolazione che, si stima, dovrebbe raggiungere quasi 530 milioni di persone entro il 2050.
I risultati che emergono dallo studio rispondono positivamente al quesito dell’indagine. La copertura del fabbisogno sarebbe possibile se accompagnata da comportamenti alimentari basati su regimi più salutari, sulla base delle attuali raccomandazioni nutrizionali delle principali istituzioni internazionali: meno prodotti di origine animale, una maggiore quantità di fibre, frutta e verdure stagionali. Una dieta più bilanciata dal punto di vista nutrizionale che potrebbe contare su produzioni sviluppate in un contesto caratterizzato da una qualità ambientale assoluta se consideriamo, per esempio, l’eliminazione dell’uso di pesticidi.
‘Un’Europa agro-ecologica può rispondere alla domanda di cibo attraverso una dieta sana, rispondendo al contempo ai cambiamenti climatici, eliminando i pesticidi e mantenendo la biodiversità vitale. L’attuale sistema agroalimentare europeo non è più sostenibile”, ha commentato Paolo Carnemolla, presidente FederBio.
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Un’Europa a produzione agro-ecologica è possibile
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Il biologico potrebbe nutrire l’Europa. A sostenerlo è una ricerca del think tank indipendente IDDRI che sottolinea che se l’Europa passasse interamente ad approcci basati sull’agro-ecologia che prevede rispetto e salvaguardia dell’ambiente, come l’agricoltura biologica, sarebbe perfettamente in grado di nutrire per gli anni a venire la sua popolazione. La ricerca ha inteso indagare se la potenziale conversione di tutta l’agricoltura europea a biologico, con il conseguente declino della produzione che deriverebbe dalle minori rese osservate oggi, potrebbe ancora soddisfare il fabbisogno di una popolazione che, si stima, dovrebbe raggiungere quasi 530 milioni di persone entro il 2050.
I risultati che emergono dallo studio rispondono positivamente al quesito dell’indagine. La copertura del fabbisogno sarebbe possibile se accompagnata da comportamenti alimentari basati su regimi più salutari, sulla base delle attuali raccomandazioni nutrizionali delle principali istituzioni internazionali: meno prodotti di origine animale, una maggiore quantità di fibre, frutta e verdure stagionali. Una dieta più bilanciata dal punto di vista nutrizionale che potrebbe contare su produzioni sviluppate in un contesto caratterizzato da una qualità ambientale assoluta se consideriamo, per esempio, l’eliminazione dell’uso di pesticidi.
‘Un’Europa agro-ecologica può rispondere alla domanda di cibo attraverso una dieta sana, rispondendo al contempo ai cambiamenti climatici, eliminando i pesticidi e mantenendo la biodiversità vitale. L’attuale sistema agroalimentare europeo non è più sostenibile”, ha commentato Paolo Carnemolla, presidente FederBio.
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