Food for Health: l’agricoltura industriale è ‘insostenibile’

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‘La recente sentenza in California che ha riconosciuto il RoundUp di Monsanto quale causa del cancro di un custode di una scuola che lo aveva utilizza per lungo tempo, è senz’altro un segnale che qualcosa sta cambiando. Ora la Bayer, che ha acquisito la Monsanto, dovrà affrontare altri 8.000 casi simili. Potrebbe essere la fine del cartello dei veleni. Ma non possiamo aspettare i tribunali americani, dobbiamo prendere noi la decisione di rendere il nostro cibo libero dai veleni. Ogni giorno ciascuno di noi può prendere le decisioni giuste attraverso ciò che mettiamo nei nostri piatti. Possiamo scegliere cibo vivo, vero e reale. Il sistema alimentare industriale, il cartello dei veleni e il cartello della grande distribuzione organizzata propaganda il proprio sistema attraverso una scienza falsata e spesso al soldo dell’industria, ha distorto il significato del commercio attraverso i cosiddetti trattati di ‘libero scambio’, che libero non è in quanto ci impedisce di scegliere. Con le nostre scelte di ogni giorno possiamo rendere irrilevante la falsa scienza, il falso commercio e le false regole per la sicurezza alimentare’.

Con questa frase, la presidente di Navdanya International, Vandana Shiva ha introdotto il Manifesto Food for Health (Cibo per la salute) presentato in anteprima mondiale a una nutrita platea di addetti ai lavori e cittadini in occasione del 30° SANA di Bologna.

Il Manifesto, che sarà a disposizione gratuitamente di agricoltori e cittadini di tutto il mondo, Governi e stakeholder, è edito da Terra Nuova Edizioni e curato da Navdanya International che ha riunito, per la sua elaborazione, alcuni dei maggiori esperti internazionali nei settori dell’alimentazione e della salute nell’ambito della campagna internazionale Food for Health e in prosecuzione del lavoro della Commissione Internazionale sul Futuro del Cibo e dell’Agricoltura.

Un’agricoltura ricca di biodiversità è essenziale per una corretta nutrizione e una buona salute, ha affermato a Bologna Salvatore Ceccarelli, esperto internazionale in agronomia, specialista di genetica agraria: ‘Tutti i nutrizionisti concordano che per una buona salute la nostra dieta deve essere ricca di diversità. La salute del nostro microbiota intestinale che è uno dei fondamenti del nostro benessere, dipende dalla biodiversità dei batteri che lo compongo, che a sua volta dipendono dalla nostra alimentazione. L’agricoltura tende ad essere sempre più uniforme e standardizzata. Delle 1.000 colture originarie oggi se ne coltivano e commercializzano circa 30. Tutte le legislazioni che regolamentano i semi vanno nella direzione dell’uniformità per tutelare l’industria ed anche in questo campo è necessario un cambio di paradigma’.

In questo contesto l’alimentazione biologica assume una rilevanza centrale come sostenuto da Lucio Cavazzoni, già presidente di Alce Nero: ‘Dobbiamo batterci per un cibo vivo, dobbiamo riportare la vita nella terra e nel cibo. È necessario un progetto di trasformazione. Il nuovo paradigma non potrà realizzarsi se non all’interno dello spazio reale della comunità globale; come progetto orientato al futuro e reso possibile dalla crescita di un movimento di “cittadini pellegrini”, ovvero coloro che riconoscono che un cammino verso un avvenire più umano è necessario per la salvaguardia della salute e delle prospettive di vita delle prossime generazioni’.

Ha concluso Vandana Shiva: ‘Tutto il mondo dovrebbe mangiare cibo vero e sano, se non fosse che il 90% dei sussidi vanno alle multinazionali, se non fosse per le esternalità di cui noi sopportiamo i costi. Dobbiamo lottare per un vero cibo a un prezzo vero. Questo è il movimento che dobbiamo costruire. Dobbiamo partire da noi stessi, dalla famiglia, la comunità, le regioni. E’ una lotta tra verità e menzogna. Ecco perché questo Manifesto continua la lotta di Gandhi per la verità. Il 2 ottobre lanceremo una nuova campagna ‘Il nostro pane è la nostra libertà’. Far crescere il pane oggi dovrebbe diventare la vocazione più alta per le giovani generazioni’.

Contatto: info@navdanyainternational.it

 

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