Ci sono tutte le premesse affinché Biofach nel 2013 batta le precedenti edizioni, superi sè stessa, perché c’è voglia di bio, c’è voglia di incontrarsi e, nel biologico, c’è ancora voglia – e anche la necessità – di una grande fiera. Troppe le cose ancora da comunicarsi, da sapere, da condividere, le idee da prendere da esperienze magari lontane, lontanissime. Tante le cose da discutere insieme: a partire dalle regole comuni, che ancora non ci sono a livello globale. Biofach, appunto, è una fiera assolutamente utile e questa è la chiave del suo sicuro successo.
Circa la presenza italiana, ci saranno un po’ tutti, anche coloro che fino allo scorso anno non c’erano. E chi non ha uno stand, ci sarà come visitatore.
Ad arricchire presenze e contenuti, la nuova tendenza verso la sostenibilità totale dei processi produttivi, il coinvolgimento pieno dell’ambiente, che va oltre il singolo prodotto bio. Oggi un prodotto è bio se rientra in un processo più vasto: è sempre stato così, ma non era mai stato così chiaro come lo è oggi.
Vien quasi da scrivere che l’aspetto commerciale, in questa grande rassegna mondiale, che ha anche la fortuna di svolgersi all’interno dell’efficiente organizzazione fieristica tedesca, ospitata da una bella città come Norimberga, non sia l’aspetto più importante anche se, si sa, generalmente parlando, una fiera ha senso nella misura degli affari che permette di sviluppare.
Biofach svilupperà certamente buoni affari, ma ci sembra sia sicuramente di più, molto di più di un grande b2b. Insomma, cosa volete di più?
Noi ci saremo, ancora una volta, e cercheremo di imparare e di trasmettervi qualcosa di nuovo.
Antonio Felice