Giornata Mondiale dell’Alimentazione: FederBio rilancia l’importanza di un’alimentazione sana e sostenibile

Maria Grazia Mammuccini

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In occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione, celebrata il 16 ottobre e dedicata quest’anno al tema “Mano nella mano per un’alimentazione e un futuro migliori”, FederBio rilancia l’appello della FAO a collaborare per trasformare i sistemi agroalimentari in chiave sostenibile, affinché tutti possano avere accesso a un’alimentazione sana e nutriente rispettando l’ambiente.

La Federazione evidenzia che l’agricoltura biologica, escludendo l’uso di sostanze chimiche di sintesi, svolge un ruolo strategico nel consolidare la resilienza delle filiere alimentari: rigenera la fertilità dei suoli, aumenta la biodiversità e produce benefici concreti per il clima, l’economia rurale e il benessere dei cittadini. Al tempo stesso, il biologico rafforza la sicurezza alimentare, valorizza pratiche locali e comunitarie e riduce la dipendenza da filiere globali e dai rischi legati al modello intensivo.

“Condividiamo pienamente il tema scelto dalla FAO, che sottolinea l’importanza della collaborazione globale per garantire pace, sostenibilità, prosperità e sicurezza alimentare – commenta Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio – Non basta assicurare cibo sufficiente per tutti: occorre fornire una nutrizione sana e di qualità, perché salute e benessere dipendono da ciò che mettiamo nel piatto. Va accelerata la transizione verso modelli sostenibili dal punto di vista alimentare, sociale, economico e ambientale. È necessaria una nuova visione dell’agricoltura e la FAO stessa ha indicato l’approccio agroecologico come innovazione strategica per trasformare i sistemi alimentari in modo equo, responsabile e sostenibile. Per le sue caratteristiche, l’agroecologia rappresenta l’agricoltura del futuro, capace di nutrire il mondo preservando il Pianeta e le comunità locali”.

I benefici di un’alimentazione biologica sono confermati da un recente studio sperimentale dell’Università di Roma “Tor Vergata” (vedi news), sostenuto dal Ministero della Salute, presentato nell’ambito della campagna “Il Bio dentro di noi”, promossa da FederBio, AssoBio e Consorzio Il Biologico. La fase conclusiva dell’indagine, che ha confrontato gli effetti della dieta mediterranea convenzionale e bio, “Effects of Italian Mediterranean Organic Diet on the Gut Microbiota: A Pilot Comparative Study with Conventional Products and Free Diet”, pubblicata sulla rivista scientifica Microorganisms, ha dimostrato che già quattro settimane di dieta bio modificano significativamente la composizione del microbiota intestinale, aumentando batteri benefici e producendo effetti antinfiammatori, antiossidanti e immunomodulanti.

Anche la fase precedente dello studio, basata sulla valutazione dei metaboliti urinari “Organic food quality promotes the MIIA effect (Microbiota–Immune–Inflammation Axis) in an Italian Mediterranean diet”, pubblicata su Metabolites, conferma che la dieta mediterranea bio incrementa le sostanze utili al metabolismo energetico e le molecole essenziali per l’equilibrio immunitario, riducendo quelle nocive legate agli additivi sintetici.

Scegliere biologico significa anche proteggere chi consuma e chi lavora nei campi dall’esposizione ai pesticidi di sintesi. I potenziali rischi dei fitofarmaci sono sempre più documentati: l’Istituto Ramazzini di Bologna, da anni impegnato in studi approfonditi, con la recente ricerca Global Glyphosate Study conferma, in linea con le valutazioni dello IARC, la pericolosità del glifosato e dei prodotti a base di glifosato (GBH), tra gli erbicidi più utilizzati a livello mondiale.

Fonte: Ufficio Stampa FederBio

Notizie da GreenPlanet

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