Pesticidi, accusa alla Commissione UE: “Dati falsati sulla riduzione, così si ingannano i cittadini”

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Sotto accusa la trasparenza dell’Europa sui pesticidi: tre organizzazioni del mondo bio e ambientale – PAN Europe, IFOAM Organics Europe e Global 2000 – denunciano l’uso di un indicatore ritenuto inadeguato a misurare la reale tossicità delle sostanze chimiche e a riflettere gli sforzi dell’agricoltura biologica.

Le tre ONG hanno presentato un reclamo formale al Mediatore europeo contro la Commissione europea, accusandola di aver diffuso dati fuorvianti sulla riduzione dei pesticidi attraverso l’HRI-1 (Harmonised Risk Indicator 1), l’indicatore ufficiale usato dall’UE per valutare uso e rischio delle sostanze chimiche.

Secondo le organizzazioni, lo strumento non tiene conto della reale tossicità dei principi attivi e finisce per penalizzare l’agricoltura biologica.

“L’attuale indicatore attribuisce oltre l’800% di rischio in più al bicarbonato di potassio, usato in agricoltura bio, rispetto al difenoconazolo, un fungicida sintetico altamente tossico e persistente”, denuncia Helmut Burtscher-Schaden, responsabile per le sostanze chimiche di Global 2000 (Friends of the Earth Austria).

Una distorsione che, secondo Eric Gall, vicedirettore di IFOAM Organics Europe, altera la percezione pubblica: “L’indicatore HRI-1 porta a risultati assurdi e trasmette l’idea sbagliata che il problema sia l’agricoltura biologica. È un metodo basato principalmente sui volumi, che discrimina le sostanze naturali. Così si penalizzano gli agricoltori che scelgono pratiche agroecologiche al posto dei pesticidi di sintesi tossici.”

Ancora più netto Martin Dermine, direttore esecutivo di PAN Europe: “La Commissione afferma regolarmente che l’uso dei pesticidi sta diminuendo in Europa, ma è falso: i dati sulle vendite mostrano che non esiste una riduzione significativa. Questo indicatore difettoso inganna sia i decisori politici che i cittadini.”

Con il reclamo presentato al Mediatore europeo Emily O’Reilly, le tre ONG chiedono di verificare se la Commissione abbia commesso un caso di cattiva amministrazione, violando il proprio dovere di accuratezza e trasparenza nell’uso e nella promozione dell’indicatore HRI-1.

Le organizzazioni chiedono inoltre a Bruxelles di correggere immediatamente la metodologia dell’indicatore e rettificare le comunicazioni pubbliche per ripristinare la fiducia dei cittadini. Oltre a questo la richiesta è di adottare un nuovo indicatore scientificamente solido, che tenga conto della tossicità per l’uomo e l’ambiente e della contaminazione delle acque, così da fornire una misura credibile e trasparente della riduzione dei pesticidi in Europa.

La Redazione

Notizie da GreenPlanet

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