Agricola Moderna, l’agricoltura verticale può rivoluzionare il settore agricolo

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 Il suolo è una risorsa limitata e il suo impoverimento e degrado non sono recuperabili se non nel corso di moltissimi anni: occorrono, infatti, fino a 1.000 anni per formare circa 3 cm di terra fertile, mentre oggi l’equivalente di un campo da calcio di suolo è eroso ogni 5 secondi. Secondo l’ultimo Rapporto di Salute del Suolo questo fenomeno minaccia una serie di servizi ecosistemici essenziali per il benessere umano, come la protezione dell’ambiente e della biodiversità, le attività agricole e la sicurezza alimentare, dato che il 95% del cibo globale dipende dal suolo. Con il tasso di erosione corrente si stima che entro il 2050, il 90% dei suoli potrebbe essere a rischio, e senza interventi potremmo perdere tutta la terra fertile e coltivabile entro 60 anni. In Italia, negli ultimi 25 anni, è scomparso il 28% dei terreni coltivabili, mentre un terzo dei suoli mondiali è già degradato.

Agricola Moderna, azienda agritech fondata a Milano nel 2018 da Pierluigi Giuliani e Benjamin Franchetti e tra le prime imprese ad aver lanciato sul mercato italiano prodotti da agricoltura verticale, sta dimostrando come l’agricoltura verticale possa rivoluzionare il settore agricolo, offrendo soluzioni sostenibili che si allineano con i principi dell’agricoltura biologica. Questo metodo di coltivazione indoor consente di produrre insalate e basilico in un ambiente chiuso e controllato, eliminando l’uso di pesticidi, fitofarmaci e diserbanti, in linea con le pratiche biologiche.

Le colture si sviluppano su piani verticali sovrapposti, utilizzando un substrato organico riutilizzabile per più cicli di crescita. Questo approccio ottimizza lo spazio e riduce il consumo di suolo fino al 98% e quello di acqua fino al 95%, risorse fondamentali per l’agricoltura biologica. L’acqua utilizzata viene completamente recuperata, microfiltrata e reimmessa nel sistema, garantendo un uso efficiente e sostenibile delle risorse idriche.

L’agricoltura verticale permette di coltivare prodotti freschi e sani vicino ai centri urbani, accorciando la filiera produttiva e riducendo gli sprechi lungo la catena di approvvigionamento. Questo si traduce in minori emissioni legate alla logistica e in un impatto ambientale ridotto, anch’essi tra i principi cardine dell’agricoltura biologica.

Inoltre, questa tecnica consente di ottimizzare i cicli naturali di crescita delle piante, garantendo una produzione continua e indipendente dalle condizioni climatiche stagionali. In Agricola Moderna, i cicli di crescita durano circa tre settimane e si ripetono senza interruzioni, assicurando una fornitura costante di prodotti freschi.

L’agricoltura verticale riduce significativamente gli scarti di produzione. In Agricola Moderna, lo sfrido è solo del 2%, grazie all’ambiente controllato e protetto, contribuendo a una gestione più efficiente delle risorse e a una maggiore sostenibilità, in linea con gli obiettivi dell’agricoltura biologica.

In sintesi, l’agricoltura verticale proposta da Agricola Moderna rappresenta una soluzione innovativa che integra i principi dell’agricoltura biologica, offrendo un modello sostenibile per il futuro dell’agricoltura.

Mi limito a fare un esempio concreto, basato sull’esperienza diretta in Agricola Moderna” – dichiara Pierluigi Giuliani, CEO e co-founder di Agricola Moderna (nella foto a destra)Dal 2020, con la sola produzione dell’azienda pilota di Melzo, offriamo insalate e aromi di alta qualità, freschi a lungo, sani e gustosi, senza pesticidi e certificati nickel-free, destinati ai punti vendita in Lombardia di un’importante catena della GDO e a una piattaforma di e-commerce. Quando, dall’anno prossimo, sarà operativo 365 giorni l’anno il nuovo impianto ad Agnadello, in provincia di Cremona, alimentato al 100% da energia green di prossimità e all’interno del quale si svilupperà tutta la catena produttiva, dalla semina alla coltivazione fino al confezionamento e alla logistica, grazie ad una vasta superficie di coltivazione, che verrà gradualmente potenziata, ci aspettiamo di raggiungere entro il 2026 una produzione di 2 mln di kg di ortaggi a foglia l’anno.”  

Fonte: Ufficio Stampa Agricola Moderna

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