Carrefour ha da poco inaugurato la sua nuova sede a Milano nel complesso immobiliare Park West e, nonostante un rallentamento nelle vendite del terzo trimestre (da +4,7% a +1,7%), il gruppo conferma la sua presenza strategica in Italia con una rete di 1.500 punti vendita, di cui oltre 1.200 in franchising, e un servizio di spesa online.
Il 2023 segna un anno di significativi progressi per Carrefour Italia, a partire dall’attuazione del Piano Strategico annunciato nel novembre 2022, ovvero una dichiarazione d’intenti, mirata a guidare una transizione ambientale e alimentare sempre più sostenibile. Ma l’annuncio più importante è arrivato a giugno, quando Carrefour Italia è diventato il primo player della GDO italiana a ottenere lo status di società benefit.
Paola Accornero, general secretary e Human Resources director di Carrefour Italia, in un’intervista pubblicata su Verità&Affari, sottolinea l’importanza di questo risultato, evidenziando l’impegno del gruppo nei confronti dei consumatori, della filiera e dei collaboratori. Questa iniziativa non si concentra esclusivamente sull’obiettivo di generare valore economico, ma anche su come creare impatti positivi e tangibili nelle comunità in cui l’azienda opera.
Il cuore di questa missione è affrontare le sfide relative al potere d’acquisto, cercando di mitigare l’impatto dell’inflazione e di proteggere le famiglie. Allo stesso tempo, Carrefour sta collaborando con i produttori italiani per trovare soluzioni condivise a livello di filiera e di settore per ridurre l’impatto ambientale, e ha lanciato il “Food Transition Pact”, al quale hanno aderito 16 nuovi firmatari quest’anno, per lavorare insieme su questioni come la circolarità, il packaging e la biodiversità.
Altro pilastro fondamentale di questa strategia è una politica energetica ambiziosa. L’obiettivo è ridurre i consumi energetici del 20% entro il 2026 e, al contempo, aumentare la produzione di energia pulita.
Carrefour Italia sta anche rispondendo alla crescente polarizzazione dei consumatori. Da un lato, c’è una fascia di clienti che preferisce i prodotti a marchio privato, il cosiddetto “primo prezzo”, e la linea di prodotti quotidiani come SIMPL, con prezzi allineati a quelli dei discount. Dall’altro, c’è una crescente domanda di prodotti biologici e sostenibili, ben rappresentata dalle linee biologiche come Carrefour Bio e i prodotti Filiera Qualità Carrefour o Terre d’Italia. “La nostra scelta di investire su prodotti a marchio proprio e bio nasce da qui, – spiega Accornero – come Carrefour Italia crediamo infatti che l’offerta biologica risponda pienamente alle nuove esigenze dei clienti, che sono sempre più attenti agli aspetti di sicurezza, salute e rispetto dell’ambiente, in linea con il nostro purpose che è la transizione alimentare per tutti. Allo stesso tempo, crediamo che nel contesto attuale si debba lavorare per costruire un carrello che sia conveniente, proponendo assortimenti che tengano conto di entrambe queste esigenze”.
“La nostra linea Carrefour Bio ha un ruolo fondamentale, – precisa Accornero – ne fanno parte oltre 425 prodotti, che superano il 70% della quota totale del bio commercializzato nei nostri negozi. Il resto delle vendite di bio è realizzato attraverso altri circa 1250 prodotti bio a marca nazionale. Come gruppo Carrefour supportiamo le produzioni bio sostenendo i fornitori che decidono di intraprendere una conversione delle proprie produzioni. Il processo di conversione da convenzionale a biologico richiede dai tre ai cinque anni, periodo in cui l’azienda deve far fronte ai costi legati al bio, anche se i prodotti non possono essere ancora commercializzati come tali. Per questo motivo, supportiamo gli oltre 450 produttori nostri partner coinvolti in questo processo di trasformazione con una programmazione condivisa delle loro produzioni”.
La Redazione