Sono stati annunciati il 25 settembre, in una cerimonia pubblica, gli otto vincitori della seconda edizione degli EU Organic Awards. I riconoscimenti consegnati agli imprenditori del settore bio (agricoltori, trasformatori, dettaglianti, ristoratori e comunità locali) sono stati: tre a operatori austriaci e uno a testa in Germania, Spagna, Irlanda, Grecia e Portogallo.
I 24 candidati sono stati selezionati tra quasi 100 domande provenienti da tutta l’Unione Europea. Lo schema degli EU Organic Awards comprende 7 categorie e 8 premi individuali. Essi riconoscono progetti eccellenti, innovativi, sostenibili e ispiratori che producono un vero valore aggiunto per la produzione e il consumo biologico.
Ecco gli otto vincitori:
- Miglior agricoltore biologico (femminile): Ms Clara Benito Pacheco dalla Spagna,
- Miglior agricoltore biologico (maschile): Mr Thomas Moschos dalla Grecia,
- Migliore regione biologica: la regione del Burgenland in Austria,
- Migliore città biologica: Vienna in Austria,
- Miglior bio-distretto biologico: Idanha-a-Nova in Portogallo,
- Migliore PMI di trasformazione alimentare biologica: il Merry Mill dall’Irlanda,
- Miglior rivenditore biologico: Gut Wulksfelde dalla Germania,
- Miglior ristorante/servizio alimentare biologico: Luftburg – Kolarik im Prater dall’Austria.
Dopo la cerimonia, il presidente di IFOAM Organics Europe, Jan Plagge, ha celebrato i vincitori: “Gli EU Organic Awards mettono in mostra il ruolo della catena di approvvigionamento biologico in un sistema agrifood sostenibile, in linea con gli obiettivi delle strategie EU Farm to Fork e Biodiversity. Come parte di IFOAM Organics Europe, elogio i vincitori per aver illustrato il potenziale trasformativo del biologico. I loro successi mettono in luce la crescente importanza del biologico e la sua convergenza con il Piano d’Azione Europeo per il Biologico. Congratulazioni a tutti i partecipanti!”
Eduardo Cuoco, Direttore di IFOAM Organics Europe, ha aggiunto che “L’approccio sistematico del biologico all’alimentazione e all’agricoltura è una strada da seguire per rendere il nostro sistema alimentare più indipendente da input esterni, meno intensivo in input e più resiliente.”
Il settore bio “è cresciuto continuativamente per anni, ora c’è qualche preoccupazione per i dati italiani, che mostrano per la prima volta una flessione, seppur lieve, del fatturato del settore”. Lo ha affermato Leonardo Pofferi, responsabile delle politiche europee di Alleanza Cooperative Agroalimentari, e vicepresidente del Cogeca durante la partecipazione all’edizione 2023 dei Premi europei del biologico. “D’altro canto – ha precisato – ci troviamo nel primo anno di applicazione della nuova PAC che con gli eco-schemi potrebbe contribuire ad aumentare le superfici a bio e, in questa fase, è importante non contrapporre agricoltura convenzionale e bio” ha concluso.