È un inno alla vita. Come la poesia di Nazim Hikmet di cui si leggono alcune righe quando si accede al frantoio avveniristico dalle pareti trasparenti che lasciano vedere tutte le fasi di lavorazione.
È la vita che va oltre l’esistenza terrena solo se si prende sul serio, “ma sul serio a tal punto…che a settant’anni, ad esempio, pianterai degli ulivi non perché restino ai tuoi figli ma perché non crederai alla morte pur temendola, e la vita peserà di più sulla bilancia.”
L’hanno presa molto sul serio Michele Cinaglia, noto imprenditore nel settore dell’informatica, e Marilena Menicucci, giornalista e scrittrice, tanto da decidere di investire una fortuna per dare continuità e valorizzare il territorio e i prodotti della loro regione dove hanno deciso di tornare dopo aver vissuto 40 anni a Roma con puntate all’estero. È nato così un audace progetto, CM (Cinaglia-Menicucci) Centumbrie, a rappresentare le “cento” espressioni dell’Umbria.
Lungo le sponde del Trasimeno
Il paesaggio è da sogno. Centoquaranta ettari, di cui 40 di oliveti, di terra tra bosco, campi a seminativo, pascoli, orto e frutteto, che circondano il Trasimeno, da Feliciano a Monte del Lago fino ad arrivare a Lisciano Niccone dove è nato Michele.
I coniugi iniziarono dieci anni fa a cercare terreni dove ci fossero dei casali da recuperare (ora splendide dimore), tutti vista lago, perché il progetto iniziale non riguardava tanto l’olio, ma era un’idea di accoglienza legata alla terra e quindi agli ulivi.
Il cuore pulsante è oggi il modernissimo frantoio realizzato nel 2018, pian piano affiancato da altre strutture che fanno di Centumbrie un polo produttivo sui generis. “Noi siamo una specie di meteorite piombato in questo fazzoletto di terra – afferma la figlia Miriam Cinaglia che gestisce l’azienda con il contributo del fratello Giovanni –. In un anno abbiamo costruito il frantoio che all’interno ospita anche un evo-bistrot, quello dopo abbiamo aperto il mulino delle farine con annesso il bar-panetteria pasticceria, quello dopo ancora la cantina, quindi ogni anno abbiamo realizzato un piccolo tassello”. Perché tutta questa fretta? “Perché mio padre ha 80 anni e vuole vedere il progetto interamente realizzato.”.
Ritorno alla terra
“Centumbrie nasce proprio per amore quando i miei genitori hanno sentito il bisogno di tornare qui alla loro terra. Mio padre viene da una famiglia di coltivatori diretti, anche la famiglia di mia madre ha sempre avuto terreni di proprietà. Hanno scelto una zona industriale abbandonata dove c’era la possibilità di poter realizzare delle strutture produttive, siamo nella frazione di Agello in provincia di Perugia, così abbiamo cominciato a riqualificarla. Dico abbiamo cominciato perché il progetto è ancora in evoluzione. Ora, ad esempio, sono iniziati i lavori del parco qui davanti, 7mila metri quadri, che sarà aperto a tutti.”.
Oltre alla bellezza del luogo, risalta la fusione tra tradizione e innovazione che si esprime nella cura, dalla sede aziendale ai singoli poli produttivi. Tutti vetrati, trasparenti affinché si possa vedere ciò che accade durante la produzione. Come quelli del frantoio sui quali, per ogni tipo di varietà lavorata, viene rappresentato graficamente il profilo organolettico con altre caratteristiche come la resa media in olio, il colore, la quantità di polifenoli che quell’olio contiene.
Una squadra giovane per la sostenibilità
Design e dettagli, dalle produzioni al packaging sono firmate da Miriam, designer di professione. “Prima lavoravo nell’azienda di mio padre. Ora mi piace di più ovviamente, la mia cliente sono io, è migliorata la qualità della vita anche se non ci fermiamo mai. La terra è sempre stata qualcosa che i miei ci hanno insegnato, però in diretta è diverso: fare un olio extravergine di oliva di altissima qualità era qualcosa che non conoscevo”.
Se la mente dell’intero progetto sono i coniugi Cinaglia, lo staff operativo ha una media di 35 anni. Da Miriam a tutti i dipendenti (“siamo in 35”), impegnati a realizzare al meglio una produzione seguendo l’intera filiera passando dalla coltivazione alla trasformazione fino al confezionamento. “Solo una filiera cortissima può garantire la qualità”.
Tutti i campi sono coltivati a biologico e si recuperano e valorizzano le specie autoctone. I menù delle cucine si basano prevalentemente su quanto autoprodotto. Ma la sostenibilità non si ferma qui. Dalla politica “zero spreco” con l’utilizzo o la trasformazione degli scarti di lavorazione, alla postazione per la ricarica delle auto elettriche e all’applicazione del concetto “plastic free”.
Extravergine, Dolce Agogia è la regina
L’olio umbro è da sempre stato considerato tra i migliori. Anche in questa regione cominciano ad essere diversi i produttori attenti a non confondere la tradizione con cui si produceva una volta con la qualità. Si evolvono le tecniche di produzione e di estrazione con risultati eccellenti in fatto di qualità. Non solo. L’oleologo di Centumbrie Luca Mencaglia, già premiato come il migliore d’Italia, ha puntato sin da subito su un olio eccellente e piacevole al gusto, ma anche sulle sue proprietà nutraceutiche alleate della salute.
Quattro le varietà che CM coltiva: tre tipiche dell’Italia Centrale (Moraiolo, Frantoio e Leccino) e l’autoctona della costa del Trasimeno, la Dolce Agogia, poco diffusa e molto difficile da lavorare, compresa la raccolta che deve essere fatta manualmente nell’arco di 4-5 giorni. “Abbiamo puntato molto su Dolce Agogia – dice Miriam – perché stava scomparendo. Di 40 ettari di uliveti ne abbiamo circa 15, ne abbiamo recuperato uno vicino alla cantina, era addirittura coperto da altre piante. Nel 2021 ci è stato riconosciuto il Presidio Slow Food”.
Progetti in evoluzione
Oltre al parco (i lavori dovrebbero terminare entro l’estate), c’è grande attesa per la riapertura dell’Evo Bistrot (ora in ristrutturazione) prevista subito dopo l’estate in occasione della prossima raccolta. “È il nostro ristorante dove utilizziamo l’olio come ingrediente, lo raccontiamo all’inizio di ogni pasto, lo abbiniamo ai piatti, ci divertiamo a proporlo nei cocktail e sui dolci. Insomma è il protagonista, per questo lo vogliamo ulteriormente valorizzare: il bistrot riaprirà con la consulenza di Gennaro Esposito, chef due stelle Michelin di Vico Equense”.
La produzione media annua si aggira intorno ai 1.500 q.li di olive per 200 q.li di olio.
Canali distributivi: vendita diretta o shop online. In Italia si può trovare un po’ dappertutto, soprattutto in ristoranti e botteghe e gastronomie gourmet. Così anche all’estero, soprattutto a New York, Shangai, Dubai e Parigi.
Daniela Utili
Info
Prezzo, bottiglie da 50 cl:
Centoleum, blend, 18€
Dop Umbria Colli del Trasimeno, 19,90€
Monocultivar Dolce Agogia, 22€
Monocultivar Frantoio, 22€
Tel. 075 8244790