L’allarme sull’uso dei pesticidi viene anche dagli agricoltori, che sono le prime vittime e corrono i rischi maggiori perché fanno decine di trattamenti nei campi, spesso oltre 20 per ogni stagione produttiva.
Non è stata, quindi, casuale la decisione di indire per il 1° maggio, Festa dei lavoratori, la Marcia Stop Pesticidi: “Basta morire di pesticidi lavorando”. La manifestazione si è svolta sulle colline del prosecco, a Follina in provincia di Treviso, e attorno Lago di Caldaro in provincia di Bolzano, zona della monocultura della mela. La marcia ha sottolineato la richiesta ai decisori politici europei, nazionali e regionali di adottare i provvedimenti necessari per garantire una rapida e drastica riduzione dell’uso dei pesticidi. Non a caso la richiesta riguarda soprattutto i territori dove domina un’agricoltura intensiva dipendente dalle sostanze chimiche di sintesi, il prosecco in Veneto e le mele in Trentino-Alto Adige. “La mobilitazione – ha scritto in un comunicato la coalizione #CambiamoAgricoltura – chiede anche di cessare le continue richieste di deroghe come quella recentemente annunciata da parte della Regione Veneto e di altre Regioni per l’utilizzo del pesticida Clorpirifos (vedi news), utilizzato per contrastare l’avanzata della flavescenza dorata che ha colpito i vigneti del prosecco. Un insetticida organofosfato per il quale è dimostrata la pericolosità anche a basse dosi, in quanto associata a disturbi dello sviluppo neurologico nei bambini”.
Nei mesi scorsi è stata pubblicata l’edizione italiana dell’Atlante dei pesticidi che conferma la pervasività delle sostanze in tutte le matrici ambientali (acqua, aria, suolo) e i conseguenti effetti negativi sulla salute delle persone. Secondo alcuni studi recenti, ogni anno circa 11mila persone in agricoltura muoiono per avvelenamento acuto da pesticidi. Nel mondo più del 40 per cento dei lavoratori agricoli subiscono almeno un avvelenamento all’anno da pesticidi, fortunatamente non letale. Eppure l’uso di pesticidi continua ad aumentare: rispetto al 1990 è raddoppiato a livello globale, mentre l’Italia, secondo Eurostat, è il secondo maggiore mercato di pesticidi nell’Unione europea.
Gli interventi dei partecipanti hanno ricordato come sia in corso un dibattito del Parlamento europeo per approvare un nuovo Regolamento europeo sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitati (Sur) proposto dalla Commissione europea, nonostante ci siano alcune forze politiche e alcuni Stati che vorrebbero proseguire con le norme attuali. La UE punta a dimezzare il rischio pesticidi, ma per farlo serve un nuovo regolamento. La sigla CambiamoAgricoltura racchiude una coalizione nata nel 2017 a cui aderiscono oltre 90 sigle della società civile. È coordinata da un gruppo di lavoro che comprende le maggiori associazioni ambientaliste, consumeriste e del biologico italiane che aderiscono ad organizzazioni europee: Associazione Consumatori ACU, AIDA, AIAB, AIAPP, Associazione Italiana Biodinamica, CIWF Italia Onlus, FederBio, ISDE Medici per l’Ambiente, Legambiente, Lipu, Pro Natura, Rete Semi Rurali, Slow Food Italia e WWF Italia.
Fonte: Il Fatto Quotidiano