L’avvocato generale della Corte di Giustizia europea, Yves Bot, rispetto al caso che oppone la Pioneer al ministero dell’Agricoltura italiano, ha affermato che le varietà OGM autorizzate da Bruxelles non possono essere bloccate in Italia (né in altri Paesi) da procedure di autorizzazioni nazionali, nemmeno nell’attesa che vengano varate le norme della coesistenza. Poiché in genere la Corte accoglie le conclusioni dell’avvocato generale, la valutazione espressa a Bruxelles da Yves Bot fa suonare un campanello dall’allarme per il biologico e per la sovranità alimentare europea.
Questo ha tra l’altro affermato Alessandro Triantafyllidis, presidente nazionale dell’AIAB: ‘Se venisse effettivamente confermato l’orientamento dell’avvocato generale si aprirebbero nuovi pericolosi spazi per semina in campo aperto di OGM anche in contrasto con la volontà dei singoli Stati membri. Oltre a un problema di legittimità democratica, il pronunciamento metterebbe in serio pericolo il biologico europeo visto che, come hanno dimostrato molti casi di contaminazione, la coesistenza in campo aperto tra agricoltura GM da una parte, e agricoltura convenzionale e biologica dall’altra, non è possibile’.
La causa era scaturita dalla mancata istruttoria da parte del Ministero della richiesta di autorizzazione delle specie OGM già iscritte nel catalogo comune presentata da Pioneer. Una mancata istruttoria motivata dal ministero italiano con l’assenza di norme sulle coesistenza.