Domenica scorsa, 5 dicembre, si è celebrato uno dei protagonisti della dinamica ambientale, in occasione del World Soil Day, il Suolo. L’interfaccia tra terra, aria e acqua e che ospita gran parte della biosfera. Una risorsa limitata sostanzialmente non rinnovabile. Un bene da tutelare e preservare per le generazioni future. Ecco un estratto della definizione di “Suolo” contenuta nell’Introduzione all’edizione 2021 del Rapporto di ISPRA su consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici.
Il Rapporto restituisce un quadro aggiornato dei processi di trasformazione del nostro territorio, che continuano a causare la perdita di suolo, con le sue funzioni e i relativi servizi ecosistemici. I dati che riporta, per il contesto italiano, sono preoccupanti. Nel 2021, le nuove coperture artificiali, rappresentate da nuovi edifici, infrastrutture, insediamenti commerciali, logistici, produttivi e di servizio, hanno riguardato altri 56,7 km2, in media, più di 15 ettari al giorno. Tradotto: 2 metri quadrati di suolo ogni secondo scompaiono.
E non è finita qui, un’analisi condotta da Coldiretti riporta un altro dato allarmante: nel corso di una sola generazione, l’Italia ha perso più di 1 terreno agricolo su 4, assistendo quindi alla scomparsa del 28% delle campagne .“Per proteggere la terra e i cittadini che vi vivono, l’Italia deve difendere il patrimonio agricolo e la disponibilità di terra fertile puntando a una forma di sovranità alimentare con i progetti del PNRR” ha commentato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “occorre anche accelerare sull’approvazione della legge sul consumo di suolo, ancora ferma in Senato, che potrebbe dotare l’Italia di uno strumento all’avanguardia per la protezione del suo territorio”.
Su questi temi, lo scorso 17 novembre, la Commissione europea si è pronunciata, approvando “Strategia europea del Suolo per il 2030”, un documento che definisce le misure per proteggere e ripristinare i suoli e garantire che siano utilizzati in modo sostenibile. Il fine della strategia? Lo “zero net land take”: “che il consumo netto di suolo sia ridotto a zero”, in tutti gli Stati membri.
Ogni World Soil Day la FAO-Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura mette in atto campagne di sensibilizzazione su tematiche legate al suolo e alla sua salvaguardia.
Quest’anno il tema cardine della Giornata Mondiale del Suolo è stato rappresentato dalla salinizzazione. A questo proposito la FAO ha precisato: “La salinizzazione e la sodificazione del suolo sono importanti processi di degradazione del suolo che minacciano gli ecosistemi e sono riconosciuti come uno dei più gravi problemi globali per la produzione agricola, la sicurezza alimentare e lo sviluppo sostenibile nelle regioni aride e semi-aride”. La campagna “Fermare la salinizzazione del suolo, aumentarne la produttività” mira ad aumentare la consapevolezza dell’importanza di mantenere sani gli ecosistemi e il benessere umano affrontando le crescenti sfide della gestione sostenibile del suolo, combattendone la salinizzazione e incoraggiando le società a migliorarne la salute.
Spunti interessanti provengono dalla Global Map of Salt-Affected Soils (GSASmap), una mappa mondiale dei suoli colpiti da sale, su oltre 118 Paesi con i dati di 257.419 località e offre informazioni dei terreni a due intervalli di profondità: 0-30 cm e 30-100 cm. I dati raccolti, appartenenti all’85% della superficie terrestre globale, mostrano che oltre il 3% dei terreni superficiali e oltre il 6% dei sottosuoli globali sono sotto gli effetti della salinizzazione.
Numerose le iniziative sul territorio organizzate in occasione di questa giornata, anche in Italia. Ne citiamo di seguito alcune.
Il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” e l’associazione ‘Testa di rapa’ hanno posto il focus sulla tutela del verde in un delle città più cementificare della Brianza comasca, nonché la città che ha consumato più suolo nel 2020. L’equivalente di 10 campi di calcio sono stati cementificati in un solo anno, ad Erba.
L’impegno delle due associazioni è di proseguire nei prossimi mesi con l’attuazione di iniziative a tutela del suolo di Erba e dei comuni della Brianza comasca, per continuare a dire “Stop al consumo di suolo a Erba”, e incentivare le riqualificazioni delle numerose aree dismesse presenti in città.
Sempre domenica di è tenuto incontro online, dal titolo “Il rispetto della Vita nel suolo: il ruolo dell’agricoltura” a cui ha partecipato il mondo dell’agricoltura, il dottor Andrea Fasolo, il dottor Federico Gavinelli, Wba e Ente Parco Nazionale Arcipelago Toscano. L’incontro ha offerto l’occasione per ragionare sull’importanza di riconoscere e tutelare la Vita nel suolo. Tra i temi affrontati: le buone pratiche agricole e di ricerca scientifica applicata, dai microrganismi ai meso-invertebrati, come i preziosissimi lombrichi.
La Fondazione MIdA, Musei Integrati dell’Ambiente, ha dedicato la giornata del 6 dicembre alla presentazione dei sistemi naturalistico e museale, promuovendo una riflessione con chi ha collaborato più da vicino alla loro realizzazione, ospitando molti degli esperti e degli studiosi che l’hanno affiancata in questi anni nella realizzazione del Museo del Suolo, unico in Italia, e delle attività di ricerca e di divulgazione che si sono integrate con quelle di turismo ambientale e culturale.
Legambiente ha organizzato un flashmob a Cortenuova, in un “fazzoletto di terra” a uso agricolo circondato dai colossi di cemento e asfalto della logistica. Il fashmob ha perseguito l’obiettivo di richiamare l’attenzione sull’eccessivo consumo di suolo e il proliferare di capannoni dedicati alla logistica.
Che elementi di speranza raccogliere, a valle della Giornata Mondiale del Suolo? I dati del DAStU (Politecnico di Milano) mostrano una via alternativa al consumo sconsiderato del suolo, in Lombardia, sottolineando che in questa regione esistono 3.393 aree dismesse che occupano una superficie di 4.984 ettari in 650 Comuni, di cui un terzo localizzato nella sola provincia di Milano. Si tratta di un valore pari a 10 volte la superficie degli insediamenti logistici realizzati nell’ultimo decennio che hanno consumato suolo inutilmente in trasformazioni che spesso assumono dimensioni extra-large, con piastre di cemento e asfalto sviluppate su superfici di decine di ettari, imprimendo duri colpi al paesaggio e all’economia agricola.
Una giornata, quella del 5 dicembre, che, tramite l’organizzazione di queste iniziative, ha ricordato a gran voce una verità fondamentale: saper contenere il Consumo di suolo significa avere un’arma in più per rallentare il cambiamento climatico.
Stefania Tessari