A qualcuno (e sono sempre più numerosi) piace acquistare green. Non fanno difetto rispetto a questa tendenza i soci e consumatori Coop Italia che sembrano aver elaborato una strategia di acquisto orientata a privilegiare prodotti bio e/o ecologici rispetto agli analoghi convenzionali.
E tutto ciò avviene nonostante la crisi e quindi mostrando una sensibilità al tema che è tale da poter sopportare anche differenze di prezzo. I dati sono oggetto della presentazione di Marco Pedroni, presidente di Coop Italia (la prima catena della grande distribuzione in Italia), all’iniziativa di Coldiretti ‘Lavorare e vivere green in Italia’ in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente.
Dal 2009 al 2013 la linea Vivi Verde Coop (che raccoglie più di 400 prodotti, dall’alimentare alla chimica ideati per chi vuole vivere all’insegna della sostenibilità ambientale) è cresciuta del 70% (nell’ultimo anno ha superato il +12%). Se poi si scende nel dettaglio, paragonando le scelte di acquisto dei prodotti frutto di agricoltura bio rispetto a agricoltura convenzionale ci si accorge che i primi risultano di gran lunga quelli che crescono di più.
E’ cosi per la pasta di semola bio +55% rispetto al +6% della pasta di semola tradizionale (il dato è riferito a aprile 2014 su aprile 2013), per il latte +7% a fronte di un + 1 del convenzionale, le uova +6% rispetto al +3. E lo stesso discorso vale per le conserve rosse +11% rispetto al -1%, il riso +17% a fronte di un -3% e anche nella chimica (detersivi per la casa ma anche prodotti cosmetici) l’attenzione per un minore impatto ambientale dei prodotti fa la differenza: la linea Vivi Verde fa registrare un + 21%, mentre la linea omologa tradizionale flette di un -5%.
Ma non si acquista solo green, si privilegia il concetto del riutilizzo. Coop fa da apripista ed è grazie a questa modalità se nel corso del 2013 sono stati venduti 221 milioni di shopper biodegradabili compostabili (ma erano il doppio solo l’anno prima) a fronte di 6,2 milioni di sporte riutilizzabili con un trend di crescita di queste ultime impressionante: erano appena 12.000 nel 2008. Il riutilizzo come strategia di spesa giustifica anche la scelta fatta da Coop di proporre la vendita di prodotti per la detergenza a marchio Coop, però sfusi, allargando fino a 200 i punti vendita attualmente interessati.