‘Il comparto del vino biologico talvolta manca di credibilità: il consumatore non sempre ha fiducia perché spesso non vede serietà nell’offerta. I produttori dovrebbero fare un maggiore sforzo per rendere più affidabile il loro prodotto, garantendo un effettivo livello qualitativo e non svendendolo. L’unico modo per farlo è dare visibilità e tracciabilità alla filiera produttiva. Mi riferisco in particolare agli imbottigliatori, che non sempre operano in maniera trasparente contribuendo a portare scetticismo nei confronti del comparto. Il consumatore oggi è più attratto dal viticoltore del territorio, anche se non bio, perché viene percepito come più sincero e autentico. Comunicare meglio e con schiettezza, garantendo la tracciabilità del prodotto, è la strada da seguire per sostenere il vino bio’.
Ha le idee chiare Mauro Braidot, proprietario della cantina friulana Mont’Albano, dal 1985 produttore di vino biologico oggi 100% certificato. Convinzioni che traduce quotidianamente in azioni concrete nel suo lavoro in azienda. ‘Quando sono entrato nel comparto del vino bio l’ho fatto solo per un motivo di business. Ora mi sono appassionato e non credo tornerei indietro. Il nostro mercato di riferimento è per il 90% estero, da dove storicamente è partita la domanda. Siamo presenti in Paesi importanti in termini numerici come Nord Europa, Stati Uniti, Giappone e Cina ma presidiamo il canale Horeca anche in mercati più marginali, Sud America e Caraibi, importanti in termini di visibilità’, spiega Braidot.
In Italia le vendite avvengono esclusivamente all’interno della ristorazione e in enoteche selezionate ma si sta valutando anche un’eventuale entrata in GDO. ‘Oggi – confida il manager – la grande distribuzione ha dei metodi di vendita qualitativi che stiamo prendendo in considerazione. In ogni caso l’intenzione è di sposare un progetto serio che valorizzi al massimo il nostro prodotto’.
Infine, commentando ViitalyBio dove lo abbiamo incontrato, il manager conclude: ‘Sono ormai al mio ventisettesimo Vinitaly; in generale la fiera è cresciuta molto in termini di qualità e di presenze estere’.
La Mont’Albano Sas conta due entità separate, entrambe 100% bio: l’Azienda Agricola Mont’Albano in provincia di Udine e la Mont’Albano con sede a Verona. La prima è la storica tenuta friulana dove viene fatta accoglienza e sono organizzate degustazioni. Da qui nascono vini di nicchia e di fascia elevata, e una produzione annua tra le 15 e le 20 mila bottiglie. Le etichette di punta sono quelle legate al territorio come il Friulano, il Sauvignon, il Refosco e il Cabernet. In Friuli vengono inoltre prodotti i cosiddetti ‘vini bio a 360 gradi’, ovvero senza solfiti aggiunti. A Verona, dagli inizi degli anni 2000, vi è invece una seconda sede, commerciale e logistica, dove si imbottigliano circa 1,5 milioni di bottiglie provenienti da diverse cantine venete conferitrici, integrate in una filiera controllata e tracciata.
Chiara Brandi