Giunto alla 5ª edizione, VinitalyBio (Verona, 15-18 aprile) è dedicato al vino biologico certificato prodotto in Italia e all’estero. Realizzato in collaborazione con FederBio, Federazione italiana agricoltura biologica e biodinamica, ospita quest’anno 74 aziende, anche dalla Spagna. Ancora considerato di nicchia, il vino bio non è più una moda. ‘È piuttosto – afferma Maria Grazia Mammuccini, produttrice biologica e vicepresidente di FederBio -, il riconoscimento da parte del mercato dello stretto legame del vino con il territorio e la sua tutela ambientale, sociale ed economica. Il vino più di altri prodotti rappresenta questo in Italia e ancor più all’estero, proprio per la peculiarità del nostro Paese di avere un vino per ogni territorio’.
Per FederBio il trend è molto chiaro: a una crescita della domanda corrisponde un aumento della produzione. L’Italia è il primo produttore di vino certificato biologico al mondo, circa 500 milioni di litri. Nel 2016 le vendite sono ammontate a 275 milioni di euro, con un balzo del 34% rispetto all’anno precedente. Di questi, 192 milioni hanno rappresentato il valore del vino esportato, in rialzo del 40% sul 2015, mentre il progresso sul mercato interno è stato del 22%.
La tendenza di consumo andrà consolidandosi, Mammuccini ne è convinta: ‘Non è un caso che grandi territori vocati o importanti aziende vadano verso la produzione di vino biologico certificato’.
Per questi motivi le aspettative per Vinitaly 2018 sono positive, come positivo è il bilancio di questi quattro anni di collaborazione con Veronafiere. A sottolinearlo il presidente Paolo Carnemolla: ‘ll percorso fatto con Vinitaly ha permesso di dare identità al vino biologico certificato, delimitandone gli ambiti e aggregando le aziende, sia dentro VinitalyBio che all’interno di Vinitaly’.
Durante Vinitaly viene organizzato anche un convegno: ‘Vini Bio, questione di etichetta. Quali garanzie per un’informazione chiara e trasparente al consumatore’. L’appuntamento è per lunedì 16 aprile, ore 15 Sala Puccini, Centro Congressi Arena, 1° piano. In pochi anni il convegno organizzato da Federbio è diventato il momento di riflessione sulle prospettive e le problematiche del comparto enologico certificato. ‘Farlo dentro alla fiera del vino italiano – conclude Carnemolla – era uno degli elementi più interessanti dell’accordo di collaborazione, che ha visto anche la realizzazione, da parte di Veronafiere, di attività di incoming di buyer esteri interessati ai vini biologici’. Paesi target dell’incoming di quest’anno sono Stati Uniti, Giappone e Cina. Con le delegazioni specializzate di questi Paesi sono organizzati incontri b2b e walk around tasting con gli espositori di VinitalyBio.
Inoltre, per dare spazio anche ai vini biologici di altri produttori presenti in fiera, è attiva l’Enoteca di Vinitalybio, che propone le etichette, sempre più numerose, di aziende che hanno fatto questa scelta produttiva.